Sono quasi le otto e i ragazzi del Liceo Classico “Maurolico” di Messina sono all’ingresso della scuola in attesa di entrare in classe e affrontare un nuovo giorno, tra lezioni di greco, filosofia e letteratura italiana. Per aspettare, adesso, gli studenti potranno sedere su una nuova panchina letteraria, inaugurata proprio ieri – lunedì 15 novembre – dall’assessore alla Cultura Enzo Caruso e dalla preside Giovanna De Francesco.
«Le panchine letterarie – ha detto l’Assessore Caruso – sono come insegne luminose davanti a una scuola, una libreria o una biblioteca. Servono a lanciare segnali ai passanti distratti; servono a creare momenti di sosta e di incontro. A voi giovani la consegna di tutelarle e viverle. Grazie al Liceo “Maurolico”, agli alunni, ai docenti e alle Preside per aver acceso questa luce in prossimità della Biblioteca della Scuola».
La nuova panchina letteraria del Liceo Classico “Maurolico” di Messina
La nuova panchina letteraria riprende tre canti della Divina Commedia di Dante Alighieri, scelti proprio dagli studenti della scuola messinese. «L’anno scorso, mentre eravamo in DAD (Didattica a Distanza) – ci racconta Alda, che incontriamo proprio mentre è seduta con i suoi compagni sulla nuova panchina – avevano pubblicato un sondaggio su Meet e avevano scritto delle citazioni di Dante e noi dovevamo scegliere quelle che preferivamo. Abbiamo scelto le frasi che poi sono state realizzate sulla panchina». Tra le citazioni del Sommo Poeta anche quella che riprende il canto 118-120 dell’Inferno; «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza». «Secondo me – aggiunge Alda – questa è quella che rappresenta meglio la società odierna».
Già lo scorso 13 settembre, al Palacultura era stata inaugurata la prima panchina letteraria di Messina, donata al Comune dall’Associazione Mogli dei Medici. Anche lì, era stata utilizzata una citazione di Dante Alighieri. «Sarebbe bello – dice ancora Alda – avere un’altra panchina, magari con un altro personaggio letterario. Per esempio, Petrarca, Boccaccio, Manzoni, Leopardi». E qualcuno di contemporaneo? «Magari Montale – dice Alda. Ma ancora – aggiunge Michelle – non ci siamo arrivati, andiamo ancora in V Ginnasio». La campanella sta per suonare, si riprendono gli appunti e si vive un altro incredibile giorno di scoperte.
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