ivan tripodi (uil) e michele barresi (uiltrasporti)

Una Metropolitana del Mare per Messina? La Uil: «Estratto tecnico scolastico e approssimativo»

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Inviato ai sindacati, il progetto della Metropolitana del Mare (o Metromare) di Messina desta non poche perplessità tra il segretario generale della Uil, Ivan Tripodi e il segretario generale della Uiltrasporti, Michele Barresi, che invitano la Giunta ad un confronto e lanciano una proposta alternativa.

Di cosa stiamo parlando? La Giunta Basile nelle ultime settimane ha rilanciato il progetto della Metromare che dovrebbe servire da collegamento, appunto via mare, tra la zona Nord e la zona Sud della città dello Stretto. Avviata la fase di progettazione, l’Amministrazione Comunale ha coinvolto i diversi portatori di interessi, tra cui naturalmente i sindacati. Uil e Uiltrasporti Messina hanno quindi letto la documentazione disponibile e tratto le proprie conclusioni, sostanzialmente bocciando quanto proposto finora. Ma vediamo perché.

«In premessa – scrivono i sindacati – è opportuno precisare che la scrivente Organizzazione Sindacale ritiene di assoluta importanza puntare sul potenziamento di infrastrutture e servizi pubblici a sostegno della mobilità dei cittadini messinesi , disincentivando il più possibile l’utilizzo del mezzo privato nell’ambito del trasporto urbano. Messina, nelle rilevazioni Tom Tom nel 2021, si è rivelata la terza città italiana per traffico di autovetture, era quarta nel 2020. Tutto ciò dimostra quanto manchi e serva in questa città una vera politica di mobilità urbana sostenibile ed un trasporto pubblico efficiente».

Una Metromare per Messina? «Estratto tecnico scolastico e approssimativo»

Fatta questa premessa, vediamo quali sono le criticità della proposta, secondo il segretario generale della Uil, Ivan Tripodi, e il segretario generale della Uiltrasporti, Michele Barresi.

«L’estratto dell’offerta tecnico organizzativo – scrivono – redatto dalle società incaricate dall’amministrazione comunale e proposto per eventuali suggerimenti, propedeutico alla fase progettuale si presenta come un documento scolastico e approssimativo, che ci appare unicamente finalizzato ad affascinare i “non addetti ai lavori”. Quindi, niente di più che un’idea trasporto urbano su mare di cui da tempo si parla, senza tuttavia fornire elementi indispensabili rimandando la sostanza ad approfondimenti successivi su punti determinanti per comprendere, non solo la fattibilità del progetto, ma la reale utilità e sostenibilità economica dello stesso. L’estratto si presenta pertanto un esercizio puramente teorico, a volte anche impreciso e datato in alcuni aspetti e dati forniti per cui riteniamo indispensabile un più ampio e approfondito confronto sull’opera».

«Tenuto conto – aggiungono – che Messina, per vari motivi non è assolutamente assimilabile alle esperienze di Venezia, Amsterdam o Sidney, città che nell’estratto tecnico si prendono ad esempio per il progetto della Metropolitana del Mare , occorre piuttosto chiarire da subito quale sia la reale finalità dell’eventuale sua realizzazione».

«Servizio non competitivo con altri mezzi in termini di tempi»

Ivan Tripodi e Michele Barresi contestano poi le parole utilizzate dall’assessore alle Infrastrutture e vicesindaco, Salvatore Mondello, che nei giorni scorsi ha definito la Metropolitana del Mare un «progetto centrale con il piano del traffico e mobilità sostenibile». Secondo i sindacalisti, si starebbe dando un’enfasi eccessiva a un progetto ancora in fase embrionale.

«Considerando il servizio proposto – affermano –, con la realizzazione delle otto fermate e i relativi pontili in ambito urbano nella tratta da Tremestieri a Ganzirri, ci appare il servizio via mare non competitivo con altri mezzi in termini di tempi di percorrenza. In analogia teorica, infatti, con il servizio tra Napoli e la penisola sorrentina, qualunque sia la tipologia del mezzo navale impiegato, ogni fermata per sbarco e imbarco passeggeri rileverebbe un tempo non inferiore a dieci minuti tra attracco e ripartenza, accumulando su un tragitto totale compreso tra 8 e 10 miglia marine (circa 18km) circa 70 minuti di soli tempi tecnici a fronte di circa 25 minuti di percorrenza diretta della tratta penalizzando così notevolmente la velocità commerciale fondamentale per un servizio pubblico di mobilità».

«Ad oggi – aggiungono –, inoltre, sarebbe un doppione delle linee forti di mobilità su ferro – continuano Uil e Uiltrasporti- , già esistente con la Metroferrovia in tutta la zona sud da Giampilieri alla Stazione Centrale Fs e con la linea Shuttle di Atm che di fatto percorre in meno di 80 minuti la medesima tratta urbana».

Da questo punto di vista, secondo i due segretari di Uil e Uiltrasporti, il servizio è già svantaggiato dal fatto che dipende inevitabilmente dalle condizioni meteo: «Di certo – sottolineano Tripodi e Barresi – appare azzardato ipotizzare in fase progettuale e nella realtà urbana messinese una linea forte che sia perno della mobilità cittadina optando per il vettore marittimo, che dipendendo da fattori meteo marini variabili non garantisce adeguata affidabilità del servizio e di puntualità d’orario nell’interscambio tra vettori, fondamentale nel servizio urbano. Continuiamo a rilevare, come utile ritorno di esperienza, che analogo tentativo di interscambio a pettine, come si ipotizza nell’estratto, dei mezzi bus Atm verso la Metromare è di fatto rimasto lettera morta sul servizio di metroferrovia».

La proposta: «Più utile un collegamento circolare nello Stretto»

Secondo i due sindacalisti, sarebbe più utile: «Un servizio di collegamento circolare nello Stretto tra le fermate (ne basterebbero tre: nord, centro e sud) sulla sponda messinese con Villa, Reggio e Reggio Aeroporto. Quindi – spiegano Tripodi e Barresi –, un servizio extra urbano, evoluzione e potenziamento dell’esistente e non prettamente di mobilità cittadina che riteniamo abbia più funzionalità e utilità per conurbare l’area dello stretto che con oltre 450mila cittadini rappresenta una delle più grandi aree metropolitane d’Italia. Restano per intero, alla luce dell’esperienza, le perplessità sulla sostenibilità economica, sui costi per l’utenza e quindi sull’appetibilità di un servizio che non riteniamo debba nascere solo come attrattiva turistica . Riteniamo che gli approfondimenti su dati concreti, che oggi non rileviamo,  siano comunque imprescindibili ed urgenti. Pertanto – concludono –, sollecitiamo un confronto approfondito e trasparente».

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