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Una ciotola d’acqua per i randagi. Ialacqua: «Un’iniziativa civile e solidale»

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canerandagioL’assessore all’Ambiente e ai nuovi stili di vita, Daniele Ialacqua, raccogliendo l’idea del dottor Giuseppe Donia, dell’Asp di Messina e di alcune associazioni animaliste, invita i commercianti e i titolari di locali pubblici, i privati cittadini che hanno abitazioni sulla strada, e le associazioni di volontariato, a collocare una ciotola d’acqua fresca fuori dalla porta di casa o del negozio o nei luoghi più adeguati in modo che cani e gatti randagi di passaggio possano dissetarsi in maniera regolare. L’acqua deve essere fresca e a temperatura ambiente, apprezzabile anche una ciotola di crocchette.

«Con l’arrivo dell’estate e dell’aumento delle temperature – ha detto l’assessore Ialacqua – cani e gatti randagi sono costretti a lunghi ed estenuanti percorsi nel territorio alla ricerca di un poco d’acqua per dissetarsi. La mancanza d’acqua, oltre a determinare drammatici stati di disidratazione e colpi di calore, può anche innescare nei randagi atteggiamenti comportamentali di aggressività, con tutte le conseguenze che si possono immaginare».

«È un atto – ha proseguito – di sensibilità umana e di civiltà che in alcuni Comuni italiani viene già attuato da tempo e addirittura si ricorda che nell’estate del 1877 sindaci e magistrati civici ordinarono ai propri concittadini di lasciare una ciotola d’acqua fresca fuori dalla porta, per permettere ai randagi di dissetarsi e il non adempimento era addirittura punito con una multa».

«Infine – conclude Ialacqua –, in osservanza alle norme igienico-sanitarie e nell’ambito della lotta alla zanzara tigre, è necessario che le ciotole d’acqua non rimangano per troppe ore con acqua stagnante».

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