Creare a Messina un polo di “Intellingence” agroalimentare dove le imprese possano richiedere e ottenere gratuitamente consulenze, da parte di professionisti, per capire come rendersi più competitive, sfruttare i finanziamenti europei proponendo progetti e rivitalizzare il settore, attualmente in crisi anche – ma non solo – a causa del covid. È questa l’idea emersa nel corso dell’odierna Seduta della IV Commissione consiliare. A farsene portavoce, il dott. Vincenzo Fracassi, economista ed amministratore unico di Digitalgreen Italia.
Oggi, mercoledì 24 febbraio, su proposta del consigliere comunale Giuseppe Schepis, il presidente della IV Commissione consiliare, Giovanni Scavello, ha deciso di incentrare i lavori sulla crisi economica provocata dal covid-19 nel settore agricolo e agroalimentare della provincia di Messina.A pesare particolarmente sugli operatori del settore – si è evidenziato in Aula –, sono stati in particolare, a partire da marzo 2020, il blocco delle frontiere e le restrizioni ai trasporti. Queste problematiche si sono andate a innestare su altre, già emerse nel corso del tempo, quali la mancanza di sovvenzioni adeguate, la carenza di manodopera specializzata ed i prezzi imposti dalla GDO (Grande distribuzione organizzata), sempre più contaminata da prodotti stranieri.
Ma su Messina grava anche un altro fattore. Mentre la Sicilia in generale detiene il primato italiano per numero di imprese agricole, e dal Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale sono stati stanziati circa 2 miliardi di euro per la programmazione 2014-2020; la provincia dello Stretto si colloca agli ultimi posti della classifica per capacità di attrazione dei finanziamenti.
Ad avanzare una prima soluzione è stato quindi il dottor Vincenzo Fracassi, economista ed amministratore unico di Digitalgreen Italia, presente alla Seduta, che ha proposto di creare a Messina un polo di “Intellingence” agroalimentare «dove le imprese possono reperire, in maniera gratuita, consulenza da parte di professionisti altamente specializzati per quanto concerne la progettazione europea, competitività di mercato, attività di cooperazione settoriale ed internazionalizzazione. Per questo – ha concluso – sarebbe auspicabile l’istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) nella provincia di Messina, che attiri investitori ed all’interno della quale ospitare il centro».
La Seduta si è poi aggiornata con l’obiettivo di riprendere il discorso, coinvolgendo anche attori provenienti da altri settori. Presenti in Commissione anche il prof. Luigi Mondello, docente di Chimica Analitica dell’Università degli Studi di Messina, la fiduciaria della Slow Food, Laura Gugliotta e Marzia Villari dell’Azienda Villarè.
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