Un museo delle macchine votive alla Fiera di Messina. È questa la proposta che i consiglieri Alessandro Cacciotto (Terza Municipalità) e Libero Gioveni (Consiglio Comunale) rivolgono all’Amministrazione. «La pandemia COVID19 – scrivono i due consiglieri – ha stravolto il concetto di normalità. Anche le storiche tradizioni religiose e laiche come la Vara ed i Giganti sono seriamente compromesse almeno secondo tradizione».
Secondo Alessandro Cacciotto e Libero Gioveni (Consiglio Comunale), quindi, sarebbero maturi i tempi, al di là di quello che accadrà per le processioni della Vara e dei Giganti, di realizzare un museo delle machine votive, in cui inserire la Vara, i Giganti, le Barette, il Pagghiaru, il Vascelluzzo e tutto quanto legato alla storia religiosa e laica delle processioni e non cittadine.
«Il Museo delle Machine Votive sarebbe un opera eccezionale per diversi motivi:
- La nostra città avrebbe la possibilità di esporre tutto l’anno sia la Vara, sia i Giganti Mata e Grifone, ma anche le Barette, il Vascelluzzo, il Pagghiaru, realizzando un centro di attrazione per cittadini e turisti non indifferente.
- la nascita di un Museo, oltre ad implementare l’economia della città, darebbe la possibilità di creare occupazione: custodi all’interno del Museo, guide turiste, operatori turistici, traduttori.
Per questi motivi sarebbe importante che l’Amministrazione ponesse la sua attenzione anche su questo argomento: individuare una struttura Comunale o in alternativa stipulare un accordo con Enti diversi dal Comune per l’ubicazione del Museo e dare vita ad uno spazio culturale e turistico».
Cacciotto e Gioveni ritengono che almeno nell’immediatezza, lo spazio all’interno della Fiera, se in fase di completamento e dunque praticabile, potrebbe essere una valida soluzione ovviamente in sinergia con l’Autorità Portuale.
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