Ieri il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha firmato l’ennesima lettera di dimissioni anticipando che il suo addio a Palazzo Zanca sarà effettivo a partire dal 14 febbraio 2022. Come ben sappiamo, non è la prima volta. Anzi, il Primo Cittadino ha annunciato l’intenzione di lasciare la poltrona per ben sei volte nel giro di circa tre anni, la prima a neanche tre mesi dall’inizio del mandato. Ve lo ricordate? Noi sì. Facciamo un breve recap, per i nostalgici, di tutte le dimissioni di Cateno De Luca da sindaco di Messina.
Mentre attendiamo di scoprire se il Primo Cittadino lascerà o meno Palazzo Zanca il giorno di San Valentino per candidarsi alla presidenza della Regione, ripeschiamo un vecchio articolo dall’archivio di Normanno, pubblicato a un anno dall’elezione del Sindaco di Messina, in cui sorprendentemente era possibile contare già tre annunci di dimissioni. Annunci legati per lo più alle diatribe con il Consiglio Comunale, con il quale Cateno De Luca ha sempre avuto un rapporto piuttosto conflittuale – nonostante l’approvazione, insieme, di tante delibere importanti per la Giunta –, culminato nella rottura dello scorso 5 febbraio 2021.
Tutte le dimissioni di Cateno De Luca: da ArisMe, a La Paglia, fino al 14 febbraio 2022
La prima volta che il Sindaco di Messina ha annunciato le dimissioni è stato il 31 agosto 2018 (appunto, a due mesi circa dalle amministrative). La causa è stata la discussione in Consiglio Comunale sulla costituzione della prima delle partecipate dell’era De Luca, l’Agenzia per il Risanamento di Messina (oggi più semplicemente nota come ArisMe), su cui l’Aula aveva espresso alcuni dubbi e richiesto chiarimenti, allungando così i tempi per l’approvazione della delibera rispetto a quanto preventivato dal Primo Cittadino. L’allarme è rientrato nel momento in cui i consiglieri hanno dato il via libera alla costituzione della Società.
Non è passato molto tempo prima che lo “spettro delle dimissioni” tornasse a vagare per i corridoi di Palazzo Zanca. Il 28 settembre 2018 Cateno De Luca ha pubblicato una prima lettera di dimissioni e annunciato un comizio di commiato a seguito di una Seduta riguardante la delibera di modifica del Regolamento del Consiglio Comunale. Il sindaco ha poi fatto un passo indietro con l’approvazione da parte dell’Aula del Salva Messina, un documento programmatico sulle azioni da intraprendere per la città nei mesi successivi.
Non c’è due senza tre, il 12 giugno 2019 il sindaco Cateno De Luca ha annunciato che si sarebbe dimesso a dicembre di quello stesso anno. Dietro questa decisione, sempre lo scontro con il Consiglio Comunale, questa volta su Taorte. La Giunta voleva che il Comune uscisse dalla Fondazione, l’Aula no. Alla fine (ma molto dopo), spoiler, ha avuto la meglio l’Amministrazione, nonostante il “no” del Consiglio. Lo scontro è proseguito nelle settimane successive, tanto che De Luca ha rilanciato sfidando i consiglieri a dimettersi loro. Come dimostra lo stato attuale delle cose (e come era chiaro fin dall’inizio) non si è dimesso nessuno.
Le quarte dimissioni annunciate sono quelle legate al “Cambio di Passo”, altro documento programmatico della Giunta sulla scorta del Salva Messina, destinato a dividere l’Aula e segnare gli schieramenti pro e contro De Luca per i mesi successivi. Il 5 gennaio 2020 il Cateno De Luca ha inviato il documento ai consiglieri e ha dato un “aut aut”: senza il “sì” di almeno 17 consiglieri alla delibera, il Sindaco si sarebbe dimesso. Il “sì” è arrivato, anche se i consiglieri ad approvare la delibera sono stati solo 16. Anche in questo caso, comunque, le dimissioni non ci sono state.
A questo punto stiamo per entrare nell’era covid. Il lockdown comincia a marzo 2020 e proprio al coronavirus è legato il successivo annuncio di dimissioni, quello conclusosi nel modo più teatrale, con lo strappo in diretta Facebook e l’affissione del cartello “asini volanti” alla porta della stanza del Sindaco a Palazzo Zanca. In quel caso, Cateno De Luca aveva legato le proprie dimissioni all’andamento dell’epidemia e alla rimozione dell’oggi ex direttore dell’ASP di Messina, Paolo La Paglia. La vicenda si è conclusa con un inusuale “voto di fiducia” richiesto all’Aula dal consigliere del Gruppo Misto Nello Pergolizzi per convincere Cateno De Luca a rimanere sindaco di Messina. Sedici consiglieri hanno votato “no”, sei “sì”, dicendo sostanzialmente al Primo Cittadino di «uscirsene da solo dal tunnel delle dimissioni». Cosa che poi ha fatto, con la diretta di cui sopra.
Le dimissioni del 14 febbraio 2022 del Sindaco Cateno De Luca
Siamo arrivati dunque al tempo presente, alle dimissioni annunciate inizialmente per l’11 gennaio 2022 e poi posticipate per ben due volte: la prima per poter andare da Papa Francesco, che il 5 febbraio 2022 incontrerà i sindaci delle Città Metropolitane d’Italia; la seconda, per essere presente al confronto con la Corte dei Conti sul Piano di Riequilibrio, previsto per l’8 febbraio. Le ultime – irrevocabili – dimissioni sono state firmate ieri, 25 gennaio 2022, e saranno effettive dal 14 febbraio.
Questa volta, però, le motivazioni dietro alla scelta del sindaco Cateno De Luca sono diverse rispetto alle precedenti. Il Primo Cittadino intende infatti candidarsi alla Presidenza della Regione Siciliana e andare a elezioni anticipate a Messina. Alle Amministrative, che secondo i piani dovrebbero svolgersi tra maggio e giugno 2022, De Luca si candiderà come capolista a supporto di uno o una dei suoi assessori. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare alla Presidenza del Consiglio Comunale, incarico non incompatibile con le sue aspirazioni palermitane. Le motivazioni e il candidato “sponsorizzato” tra i membri della Giunta saranno resi noti nei prossimi giorni.
Per chi avesse perso il conto, in sostanza, Cateno De Luca (non) si è dimesso (finora) 5 volte.
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Oggi non si fa credito, domani si! Questo il cartello che un tempo si appendeva spiritosamente alla cassa delle salumerie ora a quella della porta del primo cittadino di Palazzo Zanca