Nuovo anno, nuovo aumento del costo dei biglietti dei treni per viaggiare in Sicilia. A partire dal 1° gennaio 2022, infatti, il costo dei biglietti dei treni e dell’abbonamento per i mezzi ferroviari sarà aumentato del 10%. «Questo è il terzo aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 27,5 per cento, che – scrive in una nota il presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti – i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” del trasporto ferroviario 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026».
Nonostante il prezzo del biglietto sia aumentato, i servizi e i disservizi sono sempre gli stessi, almeno secondo il Comitato dei Pendolari. «Il servizio e i treni*km – continua la nota – sono sempre gli stessi a parte gli investimenti dei fondi europei che la Regione ha utilizzato per rinnovare il parco rotabile con 21 nuovi treni “Pop”già circolanti nelle tratte ferroviarie». Infatti, con i nuovi orari ferroviari entrati in vigore lo scorso 12 dicembre, molti pendolari, che viaggiano sui treni regionali, hanno avuto non poche difficoltà, con «ritardi fuori controllo».
«Oltre al danno – prosegue Malaponti – dei nuovi orari che non sono stati mai presentati in nessun tavolo tecnico alle Associazioni dei Consumatori e ai Comitati dei Pendolari, così come previsto dal Contratto di Servizio arriva la beffa per i pendolari. I pendolari e tutta l’utenza ferroviaria che adopera il treno in Sicilia troveranno sotto l’albero di Natale un bel regalo, da parte della Regione Siciliana. Infatti, dal 1° gennaio 2022 i pendolari e l’utenza troveranno l’aumento del 10 per cento del costo dei biglietti del treno e degli abbonamenti fermo restando gli attuali servizi/disservizi». I disservizi sono stati verificati, su un campione di quasi 2mila treni, dal Comitato Pendolari Siciliani all’interno di un monitoraggio.
Perché i treni sono in ritardo
Dal monitoraggio realizzato dal Comitato Pendolari Siciliani, emerge che i ritardi dei treni, che oscillano tra il 20 e il 40%, sono dovuti a problemi alle infrastrutture, al materiale rotabile o a fatti occasionali. «Abbiamo realizzato un monitoraggio – continua Malaponti del Comitato Pendolari Siciliani – prima del cambio del nuovo orario, dal 30 di novembre all’11 dicembre 2021 ed è stato elaborato su un campione di 1942 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione:
- Palermo-Messina,
- Messina-Catania-Siracusa,
- Palermo-Catania,
- Palermo-Agrigento,
- Caltanissetta-Ragusa-Modica,
- Caltanissetta-Agrigento,
- Siracusa-Ragusa-Gela,
- Catania-Caltagirone.
Il totale dei treni monitorati – continua la nota –, ci porta ad analizzare il fenomeno osservato in maniera più dettagliata, mettendo in evidenza un ritardo fuori controllo nelle tratte più critiche come la Palermo-Catania, la Palermo-Agrigento, la Catania-Caltagirone dove riscontriamo una percentuale di ritardi tra il 20 e il 40 per cento sui treni oggetto del monitoraggio (ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura e/o al materiale rotabile, ritardi dovuti alle condizioni meteo e altri dovuti a fatti occasionali).
Il monitoraggio ci ha consentito anche di analizzare la situazione sul fronte dei treni*km non effettuati: solo sulla Palermo-Agrigento nel breve periodo sono venuti a mancare servizi ai pendolari per ben 2095 treno*km, sulla Messina-Catania-Siracusa 838 treno*km e sulla Palermo-Messina ben 485 treno*km. Nel complesso dell’analisi effettuata, nei dieci giorni di monitoraggio, abbiamo riscontrato la cancellazione di 4587 treno*km, sufficienti a percorrere quasi 10 volte Roma-Milano in treno, oppure 5 volte Villa san Giovanni-Milano».
Cosa chiedono i Pendolari Siciliani
L’aumento del costo dei biglietti dei treni considerando i dati verificati sembra quindi una beffa per i Pendolari Siciliani, da qui la richiesta di rivedere la programmazione e di incrementare il servizio ferroviario. «L’obiettivo – prosegue la nota – del nostro monitoraggio è quello di coinvolgere la Regione Siciliana, committente del Contratto di Servizio sino al 2026 nel rivedere la programmazione e la redistribuzione degli 11 milioni di treno*km cercando di ottimizzarli, così come avevamo chiesto un anno fa, e di poter incrementare il servizio in quei territori che hanno necessità di avere ulteriori servizi ferroviari.
In conclusione, chiediamo di conoscere: a che punto è la connessione Wi-Fi come prevista dall’art.17 comma 7 che riportiamo integralmente: “A decorrere dal gennaio 2019 sui sei treni Jazz in esercizio sulle linee siciliane sarà assicurata da Trenitalia la connessione gratuita a internet in modalità Wi-Fi. Fatta salva la sussistenza dei presupposti tecnici, tale possibilità sarà progressivamente estesa ai treni Minuetto. Sui treni che saranno acquistati con finanziamenti della Regione Siciliana sarà richiesto il collegamento alla rete Wi-Fi negli abitacoli passeggeri».
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