A 201 chilometri di distanza l’Etna e lo Stromboli si osservano e, forse, si parlano. Da una parte continuano i fenomeni parossistici etnei e dall’altra lo Stromboli, (in foto) si sveglia gli eoliani con i trabocchi lavici.
A monitorare le attività dell’Etna e dello Stromboli, ci pensa l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. A questo link è possibile osservare le immagini, in tempo reale, delle stazioni di videosorveglianza vulcanica.
Sull’Etna
Sull’Etna continuano i fenomeni di parossismo notturno, che dà spettacolo con fontana di lava dal cratere di Sud-Est e che ricopre di materiale piroclastico i paesini alle pendici del vulcano per l’emissione di intense nubi eruttive. L’ultimo episodio, per il momento, la notte scorsa, con la cenere lavica spostata dal vento in direzione Est-Sud-Est.
Dallo stesso cratere è emerso un trabocco lavico in direzione Sud-Ovest. Attualmente il tremore vulcanico registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania è su livelli medio-bassi. La nuova fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa non ha impattato sulla piena operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania, che rimane aperto.
A Stromboli
Nel settore Nord di Stromboli, invece, si è verificato un trabocco lavico di modesta entità. Il fenomeno è iniziato alle 06.05 di stamattina – lunedì 21 giugno – e si è esaurito in pochi minuti. Il fronte lavico è in raffreddamento e interessa soltanto la parte alta della Sciara del Fuoco.
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