«Abbiamo liberato lo Stretto di Messina!» così il sindaco Cateno De Luca commenta le due ordinanze firmate ieri dai presidenti delle regioni Sicilia e Calabria che autorizzano l’attraversamento sui traghetti e gli aliscafi che coprono la tratta anche alle persone in possesso del green pass “base”, ma non della certificazione verde rafforzata. Si chiude così l’azione di protesta del Primo Cittadino che, nella giornata di ieri, aveva annunciato anche lo sciopero della fame.
Prima l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana che autorizzava, a partire dalle 14.00 di ieri, martedì 18 gennaio, il passaggio sui mezzi di trasporto attivi nello Stretto di Messina anche solo con il tampone rapido o molecolare negativo; poi un analogo provvedimento da parte del collega calabrese, Roberto Occhiuto. Si chiude così, almeno per il momento, il dibattito nato dalla disposizione governativa che aveva esteso l’obbligo del Super Green Pass anche agli aliscafi e ai traghetti che collegano Sicilia e Calabria. Oggi, nel pomeriggio, a quanto si apprende, il Consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi per trattare anche questa questione.
A commentare la notizia, ieri sera, prima di rientrare a casa, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che si era accampato agli imbarcaderi della Rada San Francesco: «Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha firmato l’ordinanza che libera i siciliani bloccati sulla sfonda calabra. Quindi intanto si passa sullo Stretto di Messina. Domani pomeriggio ci sarà il Consiglio dei Ministri che comunque risolverà questa situazione. La modalità a questo punto non ci interessa, ci interessa esserci arrivati. Sono stanco, ma sono soddisfatto, perché è stato realmente una presa di posizione che abbiamo iniziato domenica mattina e che ha spinto Musumeci a fare il Presidente, con un’ordinanza che poteva già fare il 9 gennaio. Ora, onestamente, a me non interessa la discussione che riguarda la molla che ha fatto scattare questa presa di posizione da parte sua. Qualcuno dice che sia stata la nostra presa di posizione a portarlo finalmente a esercitare il suo ruolo. Su questo non ci sono dubbi. Non avrei accettato che questa vicenda si chiudesse come l’ennesimo torto che avremmo dovuto subire».
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