Quali sarebbero i progetti in ambito sportivo dell’eventuale amministrazione comunale targata Federico Basile? Ancora non si conoscono i dettagli del programma elettorale, che verrà presentato presto dalla squadra degli ex assessori della giunta De Luca, ma l’ex assessore Francesco Gallo ha già le idee chiare: rilanciare lo stadio “Franco Scoglio”, tramite un affidamento a un soggetto esterno.
L’impianto di San Filippo, al centro di una lunga e dibattuta procedura di assegnazione persa dal Football Club Messina, in questo momento è gestito da MessinaServizi, che lo affitta all’ACR Messina per le partite casalinghe del campionato di Serie C. L’affidamento pluriennale della struttura porterebbe notevoli entrate alla città, ma prima bisognerebbe individuare un profilo imprenditoriale con tutti i crismi che sia disposto a investire su Messina.
Affidamento stadio “Franco Scoglio”, Gallo: «Speriamo in una società competitiva»
«Il futuro dello stadio Franco Scoglio – ha detto Gallo – sarà quello di diventare con tutti gli adeguamenti, penso ad esempio alla copertura, all’aumento dei parcheggi e quant’altro, una struttura completa. Speriamo di poterlo fare con un affidamento all’esterno, con una società veramente competitiva, sia nel calcio che nella gestione dello stadio».
E sul Celeste, occupato temporaneamente sempre dall’ACR Messina che effettua le sessioni di allenamento (malgrado la richiesta del patron Sciotto di passare al Franco Scoglio), Gallo invece è molto più realistico, riconoscendo le oggettive condizioni di impraticabilità.
«Lo stadio Celeste – ammette Gallo – deve superare alcune criticità. Finché rimane un campo di allenamento, svolge quella funzione di spazio dove la squadra principale della città può svolgere gli allenamenti sull’erba».
L’ACR non era entusiasta di dover disputare gli allenamenti lì? «Questa cosa mi sorprende. È sempre stato così: nessuna squadra si allena nello stesso campo in cui gioca, altrimenti il manto erboso ne risentirebbe tantissimo. Un altro Messina, che faceva la Serie A, non aveva questo problema. Gestire il Celeste significa gestire soprattutto il manto erboso senza avere delle entrate. Se in futuro saranno superate ipotesi di vincoli e difficoltà strutturali e si potrà creare una struttura al servizio di più società o più attività, questo è un progetto che si spera di realizzare nella prossima consiliatura».
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