È online il nuovo bando 2021 da 132 milioni di euro del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) relativo ai macchinari innovativi e destinato alle micro, piccole e medie imprese del settore agroalimentare in Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Possono partecipare le attività manifatturiere (con alcune eccezioni). Vediamo tutte le informazioni utili per presentare domanda.
A comunicarlo è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Grazia D’Angelo, che specifica: «Queste risorse, erogate da Invitalia, consentiranno di sostenere i piani di investimento diretti da 400mila a 3 milioni di euro che prevedano l’acquisizione di tecnologie abilitanti finalizzate a consentire la trasformazione tecnologica e digitale nonché soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare».
Bando “Macchinari innovativi” del Mise per Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Puglia
Il nuovo bando “Macchinari innovativi” del Mise è finanziato con 132,5 milioni di euro. Si tratta di risorse a valere sul Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere investimenti innovativi finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale, nonché la transizione verso l’economia circolare delle attività d’impresa presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Sarà possibile compilare le domande dalle ore 10.00 del 13 aprile 2021, mentre l’invio della richiesta potrà avvenire dalle ore 10.00 del 27 aprile 2021.
Requisiti
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda hanno i seguenti requisiti:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero hanno presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
- sono in regola con la normativa vigente in materia di edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
- non hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
Quali attività NON sono ammesse
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori:
- siderurgia;
- estrazione del carbone;
- costruzione navale;
- fabbricazione delle fibre sintetiche;
- trasporti e relative infrastrutture;
- produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.
Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019.
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