“Servizi metropolitani integrati a Messina”, ne parlano CAFI e Kiwanis

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Il Convegno di studio “Possibili ipotesi di realizzazione di servizi metropolitani integrati a Messina: tram, metroferrovia e metropolitana leggera automatizzata” organizzato dal C.A.F.I. (Collegio Amministrativo Ferroviario Italiano) e dal Kiwanis Club Messina, svoltosi ieri nell’Aula Magna dell’Ex Facoltà di Economia, per i trasporti di ‘domani’ ha puntato su ‘ieri’.

Il Convegno è iniziato con l’introduzione del Presidente del Kiwanis Club Messina, Cosimo Inferrera, sulla probabile realizzazione di nuove infrastrutture; alle sue spalle scorrevano alcune immagini riguardanti il Ponte di Camaro, costruito nel 1889, resistito al terremoto, ed importante canale di comunicazione ferroviaria ed anche pedonale – attraverso la serie di arcate inferiori –. È proprio da qui che si è partiti per intraprendere un discorso riguardante un probabile ampliamento del sistema tranviario e ferroviario per la città di Messina.

La problematica della mancanza di infrastrutture attuali insieme al probabile riutilizzo del vecchio sistema di comunicazione ferroviaria Messina-Camaro-Gesso-Villafranca – ad oggi ormai ingoiato dalla città e non più facilmente visibile – ha interessato il C.A.F.I., che ha deciso di seguire da vicino l’eventuale avvio di una nuova progettazione infrastrutturale.

Cosimo Inferrera ha parlato di “una crescita infrastrutturale per Messina e i messinesi, che ad oggi potrebbero avere sottratta anche la metroferrovia, proprio oggi in cui in Europa tutti stanno virando verso la trazione elettrica”. Un senso di marcia, quello intrapreso a Messina, in controtendenza con le vicissitudini di una città che, divenuta metropolitana, dovrebbe ampliare le sue vedute, mettersi al passo col tempo e le esigenze della sua popolazione. E tutto questo, secondo lnferrera, potrebbe passare attraverso il recupero della vecchia tratta Messina-Camaro-Gesso-Villafranca, un percorso innestato all’interno dell’urbanizzazione cittadina e ancora presente con i suoi binari e le vie che ne delimitavano il perimetro.

A detta del presidente del Kiwanis, tutto sarebbe da riprendere e, ovviamente, riadattare alle nuove esigenze cittadine.

Un’idea supportata anche dall’ingegnere Giovanni Saccà, responsabile del settore Studi Trasporti Ferroviari C.A.F.I., che in un video ha mostrato le varie possibilità percorribili attraverso il riadattamento della linea ferroviaria Messina-Camaro-Gesso-Villafranca. Lo studio prevede che il collegamento con l’attuale linea tranviaria della città consenta che i servizi di trasporto per la città dello Stretto migliorino, poiché si andrebbe a servire la città da lato mare a lato monte.

Secondo Michele Limosani, Ordinario di Politica Economica: “ E’ un’ipotesi progettuale che va arricchita ovviamente di studi, di analisi di fattibilità, e che prevede moltissime variabili e moltissime ipotesi per quanto riguarda anche il completamento e il potenziamento. Sarebbe opportuno, prima di parlarne, avere un’idea sui costi e soprattutto sula reale domanda di mobilità della città.”

Molte incertezze e molte ipotesi, dunque. È ovvio che è giusto procedere un passo per volta e già l’ipotesi di un ammodernato sistema di infrastrutture di mobilità è un buon punto di partenza.
Messina deve porsi davanti obiettivi di crescita, il progetto dell’attuale linea tranviaria, benché di nuova fattura, sembra essere già obsoleto. O forse lo è sempre stato.
Un passo alla volta, dicevamo, per una città che comunque ha poca voglia di spostarsi a piedi.

Simone Bertuccio

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