Rassicurano l’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, i dati sui contagi tra la popolazione scolastica della Sicilia. L’attenzione però, sottolinea, deve restare alta e occorre vigilare sugli spazi in prossimità delle scuole. A preoccupare l’esponente della Giunta Musumeci sono in particolare i possibili assembramenti creati dai genitori in attesa dei figli davanti agli istituti.
Nel corso di un’audizione in videoconferenza alla commissione Cultura dell’Ars, dedicata alla riapertura delle scuole, e avvenuta in presenza dei rappresentanti sindacali del comparto e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, l’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, ha fatto il punto della situazione e commentato i dati dello screening sulla popolazione scolastica effettuato tra il 14 e il 18 gennaio 2021.
L’attività di screening sul coronavirus ha riguardato 60mila persone, tra insegnanti e studenti, che si sono volontariamente sottoposti a tampone nelle nove province siciliane. In totale, informa Lagalla, sono stati individuati 621 casi di covid-19, con un’incidenza dell’1,01%. Dato, sottolinea «che appare nettamente inferiore al rapporto positivi/tamponi registrato nella popolazione generale».
Confortato, l’Assessore ha espresso apprezzamento per la decisione del presidente della Regione Nello Musumeci di riattivare la didattica in presenza, sia pure solo fino alla prima media, come previsto dalla normativa nazionale per le zone rosse (tra cui, oltre alla Sicilia, rientrano la provincia autonoma di Bolzano e la Lombardia).
«I numeri in nostro possesso – ha commentato l’assessore Roberto Lagalla –, oltre a confermare l’attenzione del governo Musumeci al valore primario della salute pubblica e al costante monitoraggio dell’andamento della condizione epidemica, ci rassicurano, almeno in questo momento, in ordine al trascurabile rischio di potenziale contagio in ambiente scolastico dove, peraltro, il rispetto dei criteri di distanziamento e il mantenimento dei dispositivi di protezione individuale contribuiscono a limitare il pericolo di trasmissione dell’agente virale».
«A questo punto, per non pregiudicare il lavoro fin qui svolto e per evitare ulteriori difficoltà al proseguimento delle attività didattiche – continua l’assessore – è fondamentale vigilare sulle aree urbane in prossimità degli istituti scolastici, dove occorre prevenire il formarsi di assembramenti, soprattutto da parte dei genitori. In questo senso, ho apprezzato l’iniziativa del sindaco Orlando che, unitamente al Provveditore agli Studi di Palermo, lancia un appello, proponendo anche alcune soluzioni operative che sarà opportuno diffondere a tutto il territorio regionale, sia pure evitando che possano ricadere sui dirigenti scolastici responsabilità estranee alla loro competenza». Nello specifico, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha infatti firmato un’ordinanza che vieta lo stazionamento davanti alle scuole, proprio al fine di evitare assembramenti.
Tra i temi toccati nel corso della videoconferenza, quello della vaccinazione del personale scolastico. Su questo, Roberto Lagalla ha interessato direttamente l’Assessorato alla Salute. Il calendario per la somministrazione del vaccino anti-covid è materia di competenza nazionale, ma l’Assessorato alla Salute ha comunque provveduto a sollecitare l’inserimento in Fase 2 – e quindi a partire da marzo – del personale docente esposto a maggiore rischio lavorativo o in documentate condizioni di particolare fragilità.
(176)