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Scuole chiuse a Messina, i sindacati contro De Luca: «La materna non è un parcheggio»

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Scuole chiuse a Messina: lo ha disposto ieri il sindaco Cateno De Luca, anticipandolo in diretta social, per poi “aggiustare il tiro” ed escludere dal provvedimento di chiusura gli asili nido e le scuole dell’infanzia. Mossa, questa, che non è piaciuta ai sindacati del settore scuola, e per diversi motivi.

A spiegarli sono i segretari Pietro Patti (FLC Cgil), Maria Falcone (Cisl Scuola) , Salvatore Piccolo (Uil Scuola),  Antonio Princiotta (Snals Confsal) e Santino Marchetta (Gilda Unams). Innanzitutto, a non andare giù alle cinque organizzazioni è stata la modalità di annuncio dell’ordinanza, quel «giocare sui social» rivolgendosi direttamente e scherzosamente agli studenti, anziché «tutelare la salute dei cittadini nelle sedi istituzionali».

«Con l’ordinanza n°244 – scrivono i sindacati – si dispone la chiusura di tutte le scuole tranne per gli asili nido e la scuola dell’infanzia. Le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni più piccoli, i dirigenti scolastici, il corpo docente dell’infanzia e il personale ATA per l’ennesima volta vengono considerati cittadini e lavoratori di serie B. La scuola dell’infanzia non è un parcheggio. La scuola non è un servizio a domanda individuale. Si possono assecondare gli umori degli utenti di Facebook per prendere decisioni così importanti?».

Le cinque organizzazioni ricordano poi che qualcosa di analogo era già successo nel 2018, quando il Primo Cittadino decise di chiudere le scuole perché mancavano le certificazioni di sicurezza – tra cui quelle antisismiche – necessarie: «Se la finalità della suddetta ordinanza è quella di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, perché escludere una categoria di cittadini? Forse questi lavoratori e questi alunni sono immuni da eventuali pericoli? Vorremmo conoscere le ragioni di questa decisione che certamente influirà negativamente sull’organizzazione didattica e amministrativa delle scuole interessate alla chiusura».

«Come era già successo nell’autunno del 2020 le ordinanze del sindaco De Luca, invece di proteggere la salute e garantire la sicurezza dei cittadini, mettono in difficoltà i dirigenti scolastici e il personale della scuola nella gestione delle attività didattiche. Chiediamo – concludono –, come organizzazioni sindacali del settore scuola, che vengano garantiti a tutti le stesse tutele e gli stessi diritti. Chiediamo, inoltre, l’intervento del Prefetto e delle istituzioni preposte affinché si facciano garanti della salute pubblica e della sicurezza degli alunni e dei lavoratori interessati».

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