Volano (di nuovo) scintille tra il sindaco Cateno De Luca e il Consiglio Comunale: 7 membri del civico consesso si preparano a chiedere la revoca della delibera di costituzione della nuova partecipata Patrimonio Messina Spa e del contestuale avviso pubblico per la selezione del CdA. Il Primo Cittadino non ci sta e punta il dito contro i consiglieri.
Ma facciamo un passo indietro. Lo scorso 1 luglio il Civico Consesso ha approvato la costituzione di una nuova società partecipata comunale che si dovrebbe occupare della gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Messina. Con il Regolamento già pronto, la Giunta ha avviato le procedure per la formazione del Consiglio di Amministrazione della neonata Azienda che si dovrebbero concludere dopo il prossimo 22 luglio, data fissata come scadenza per la presentazione delle candidatura.
Ma qualcosa non sembra non convincere 7 consiglieri comunali – vale a dire Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Felice Calabrò e Libero Gioveni del PD e Alessandro Russo, Massimo Rizzo e Biagio Bonfiglio di LiberaMe – che, a pochi giorni da questa scadenza, hanno richiesto la revoca in autotutela dell’avviso in ragione, tra le altre cose, di un parere del Consiglio di Stato.
La richiesta dei sette consiglieri
«I sottoscrittori della presente – si legge nella richiesta – stanno depositando una proposta di delibera di Consiglio comunale avente come oggetto la revoca in autotutela della delibera di Consiglio comunale n. 114 del 01.07.2019, avente come oggetto la costituzione della società pubblica in house providing denominata Patrimonio Messina Spa, con contestuale approvazione dello statuto e dell’atto costitutivo della medesima società, per delle motivazioni che saranno ampiamente enucleate nella narrativa della depositanda proposta di delibera, e che scaturiscono, anche, da una attenta lettura del parere del Consiglio di Stato n. 968/2016 del 21.04.2016».
In vista di un possibile passo indietro sulla costituzione di Patrimonio Messina Spa i consiglieri chiedono quindi che: «siano cautelativamente sospesi i termini e gli effetti del predetto avviso pubblico, onde evitare, nel caso di approvazione consiliare di tale delibera di revoca, che vengano nel frattempo nominati componenti di un ente di sottogoverno che non potrà nei fatti operare».
La risposta del sindaco Cateno De Luca
La richiesta dei 7 membri del Consiglio Comunale non poteva che destare l’attenzione del sindaco di Messina Cateno De Luca che ha risposto a muso duro ricordando le ragioni che lo hanno spinto a costituire una partecipata che si occupasse del patrimonio immobiliare di Messina.
«Il Comune di Messina – scrive in un post pubblicato sui social – ha sempre utilizzato il proprio patrimonio con la logica clientelare e del malaffare: ogni giorno scopro immobili comunali occupati abusivamente da ex impiegati comunali e delle società partecipate. Ogni anno il Comune subisce un danno di oltre 5 milioni di euro per la malagestio del patrimonio comunale per come più volte ribadito dalla corte dei conti».
«Ma – tuona Cateno De Luca – di tutto questo al Consiglio Comunale in passato non è mai fregato nulla, a conferma di strane connivenze basate sul non vedo, non sento, non parlo, non agisco. Credevo che questa fosse la volta buona per estirpare un altro cancro che ha messo in ginocchio la città, invece mi sono illuso perché il consiglio comunale tra qualche settimana voterà la revoca di tale delibera».
«Si può continuare ad andare avanti così?» si è chiesto infine il Primo Cittadino. «Questa proposta di delibera – ha proseguito – è stata trasmessa al Consiglio Comunale a febbraio scorso ed è stata più volte discussa in commissione e votata positivamente qualche settimana fa. Non sono bastati sei mesi di approfondimenti al Consiglio Comunale? A quanto pare no! Ma nessuno nel frattempo ha proposto alternative valide e praticabili».
La replica di Salvatore Sorbello
La questione sta provocando spaccature anche all’interno del Consiglio stesso. A non concordare con la richiesta di revoca della delibera di costituzione di Patrimonio Messina Spa è Salvatore Sorbello, consigliere comunale del gruppo misto, che ha espresso le proprie perplessità e bacchettato i colleghi accusandoli velatamente di essere stati distratti: «Ritengono – si è chiesto – che la gestione corretta e soprattutto consapevole del patrimonio comunale non costituisca un’emergenza gravissima di cui doversi occupare in modo serio e, soprattutto, efficiente?»
Facendo eco alle ragioni del sindaco De Luca, Sorbello sottolinea che: «Ad oggi non vi è certezza della consistenza del patrimonio, non vi è certezza di chi occupa ed a che titolo immobili di proprietà comunale e non vi è certezza di quanto costi alla città tutto ciò, anche in termini di spese per la manutenzione di beni che magari dovrebbero essere ceduti agli aventi diritto, per esempio in relazione agli alloggi di ERP (Edilizia residenziale pubblica, ndr)».
«A quando – conclude – la corretta ed efficiente gestione e valorizzazione del patrimonio così come impone la legge? Si attende risposta».
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