Il decreto Milleproroghe nomina il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commissario per il risanamento delle baraccopoli della città dello Stretto al posto del prefetto di Messina, Cosima Di Stani. Notizia, questa, salutata con favore dal centrodestra, ma non dal sindaco Federico Basile: «Mi rendo disponibile – scrive in una nota – ad assumere il ruolo di Commissario in quanto il cronoprogramma degli interventi necessita una presenza costante sul campo e come tale deve essere affrontata da un messinese».
Con l’emendamento Carfagna, nel 2021 il Governo aveva affidato l’incarico di Commissario per il risanamento di Messina al Prefetto Cosima Di Stani. Nella giornata di ieri la notizia data dalla sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento, la messinese Matilde Siracusano (FI): col decreto Milleproroghe sarà sancito il passaggio di testimone dal Prefetto Di Stani al Presidente Schifani. La decisione non è stata però accolta nel migliore dei modi su questa sponda dello Stretto.
Con una nota congiunta, il sindaco Federico Basile e la Giunta chiedono infatti un ripensamento al Governo Nazionale, definendo la scelta fatta un «gesto poco comprensibile e soprattutto senza alcuna concertazione con il Comune di Messina».
«Al di là delle indubbie capacità del Presidente Schifani – si legge nella nota –, riteniamo che lo stesso abbia già un eccessivo carico lavorativo che riguarda la guida della regione Sicilia con tutte le sue complessità e contraddizioni per potersi occupare anche di una “criticità” che conosce indirettamente e che necessita di una presenza sul territorio ed un impegno costante. Il Prefetto nella sua qualità di Commissario, in questi anni ha svolto un lavoro importante in sinergia con il Comune di Messina raggiungendo risultati rilevanti, ma soprattutto avendo un ruolo territoriale: Prefetto di Messina».
«Si auspica – proseguono sindaco e Giunta – ad un ripensamento in merito alla scelta fatta, ricordando il percorso avviato dal Sindaco Cateno De Luca sin dal suo insediamento che, battendosi sul tema del risanamento ha portato all’attenzione delle Istituzioni nazionali una vergogna non locale, non regionale, bensì nazionale. Un impegno incessante che ha determinato i primi finanziamenti nell’attesa della legge speciale, il successivo disegno di legge sino al Decreto sostegni. Ad oggi, l’attuale Giunta Basile prosegue l’attività con la medesima determinazione e lo stesso impegno, e per questa ragione siamo convinti che al fine di completare il lavoro già programmato, pianificato, progettato ed in corso di realizzazione sia necessaria la figura rappresentativa del Comune».
Basile: «Mi rendo disponibile ad assumere il ruolo di Commissario»
Per il sindaco di Messina il ruolo di Commissario per il risanamento delle baraccopoli andrebbe dato a un messinese, presente sul territorio: «Da subito – afferma Federico Basile – nella qualità di Sindaco della città mi rendo disponibile ad assumere il ruolo di Commissario, in quanto il cronoprogramma degli interventi necessita una presenza costante sul campo e come tale deve essere affrontata da un messinese. Infine, rammento che processi così complessi si governano attraverso la condivisione e la continuità; e proprio quest’ultima rappresenta la marcia in più per affrontare le situazioni con un bagaglio esperienziale pregresso, utile per velocizzare le procedure soprattutto quando la variabile tempo è quella più importante».
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