A Messina si continua a parla di Risanamento e delle possibili soluzioni abitative da destinare ai cittadini che sono stati di recente sbaraccati. Secondo il consigliere comunale Libero Gioveni e il consigliere della III Municipalità Alessandro Cacciotto, l’Amministrazione Comunale dovrebbe valutare di acquisire e recuperare l’ex autorimessa di Poste Italiane di Bisconte.
«Adesso che le risorse sono una realtà concreta e soprattutto sono tante, ARISME, – scrivono in una nota congiunta Gioveni e Cacciotto – oltre ad acquistare alloggi sul libero mercato con l’avviso pubblicato lo scorso 7 ottobre, valuti concretamente, con l’avallo del Commissario Straordinario, anche la possibilità di acquisire e recuperare da Poste Italiane l’ex autorimessa di via Polveriera a Bisconte da destinare ad alloggi per il Risanamento».
Risanamento Messina: soluzioni abitative per i messinesi
Proprio la scorsa settimana, alla presenza del ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna, era stata demolita l’ultima baracca dell’Annunziata. Adesso Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto chiedono al Comune di Messina e ad ARISME di valutare l’acquisizione della struttura abbandonata – da circa un decennio – di 3.700 mq ripartiti su due piani, che si trova a Bisconte, per farla diventare una struttura di alloggi per i messinesi coinvolti nel piano del “Risanamento Messina”.
«Avevamo proposto anche altre finalità o destinazioni di questi preziosi spazi – continuano Gioveni e Cacciotto. Per esempio utilizzarli come parcheggio durante le partite di calcio al Despar Stadium, oppure come centro per la protezione civile, uffici della polizia municipale o per finalità sociali.
Ma in un periodo in cui il tema del Risanamento Messina è tornato prepotentemente di attualità e visto che la Legge n. 76/2021 è ormai in piena attuazione sotto la regia del Prefetto Commissario e l’azione operativa dei due soggetti attuatori (Arisme e Invitalia), perché non pensare anche di realizzare in questo sito degli alloggi visto che la sua vasta superficie potrebbe ricavare almeno 50 unità abitative di vario taglio?
Ricordiamo che Poste Italiane diversi anni fa tentò di mettere in vendita l’immobile affidando l’onere della trattativa alla società Europa Gestione Immobiliare di Roma, per cui non costa nulla provare ad inserirsi in una trattativa che probabilmente, vista ormai la vetustà del bene, potrebbe risultare conveniente ad entrambi.
Comprendiamo bene – concludono i due esponenti di FdI – che, proprio per gli oneri finanziari che graverebbero sull’acquisizione della struttura, l’operazione per un suo riutilizzo non sarebbe certamente di facile attuazione, ma l’ormai certa disponibilità delle risorse nazionali e le attuali condizioni di degrado esterne e interne allo stabile impongono comunque una riflessione da parte sia di Poste Italiane che di Prefettura, Comune e ARISME, al fine di trovare delle sinergie finalizzate a una valorizzazione e pieno utilizzo dell’immobile peraltro ubicato in una posizione strategica».
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