Dura nota del Movimento 5 Stelle Messina contro l’amministrazione (dimissionaria) De Luca. I consiglieri comunali e municipali Cristina Cannistra, Andrea Argento, Giuseppe Fusco, Alessandro Geraci, Renato Coletta e Paolo Scivolone hanno espresso la loro opinione sugli interventi nei villaggi, previsti in una delibera di Giunta del 4 febbraio sulla rigenerazione urbana delle sei circoscrizioni della città di Messina.
«L’ennesimo esempio del mancato decentramento amministrativo, che testimonia in maniera lampante la scarsa conoscenza delle periferie e dei problemi radicati nei territori» hanno detto gli esponenti M5S. «Se questi sono i “risultati” del lungo tour elettorale da Nord a Sud del primo cittadino e dei suoi assessori, è palese come l’Amministrazione non abbia alcuna idea delle emergenze, del degrado diffuso e delle priorità dei nostri quartieri, abbandonati da anni malgrado le centinaia di atti e richieste di intervento prodotte dai consiglieri municipali, puntualmente ignorate».
Secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle, questi interventi dovrebbero essere di manutenzione ordinaria. «Evidentemente – spiegano – non sono stati sufficienti tre anni e mezzo di tempo per rendersi conto di dover agire con urgenza per il rifacimento del manto stradale e la pulizia dei tombini: interventi che dovrebbero rappresentare l’Abc di qualsiasi amministrazione».
«È paradossale – aggiungono – che solo adesso, alla scadenza del mandato, ci si renda conto delle tante criticità dei villaggi, proponendo delle soluzioni che appaiono come un mero “contentino” dopo anni e anni di disinteresse e immobilismo. La montagna ha finalmente partorito il topolino».
I consiglieri pentastellati concludono il loro attacco ricordando, inoltre, che tra le proposte del sindaco De Luca inizialmente figurava anche l’abolizione delle municipalità.
«La Giunta e il sindaco De Luca – proseguono –, che nel suo programma elettorale voleva persino abolire le circoscrizioni, stanno concludendo il loro mandato sulla falsariga di come lo hanno iniziato, ossia escludendo i sei consigli municipali democraticamente eletti e ignorando le vere esigenze dei villaggi e dei cittadini. Ancora una volta si evidenzia una politica tutto fumo e niente arrosto, forte sui social ma debole o del tutto evanescente nella sostanza».
(126)