Il referendum Montemare si farà? Così è stato deciso dal commissario ad acta Vincenzo Raitano, che lo scorso 15 aprile ha indetto la consultazione per il 12 giugno 2022, lo stesso giorno dei referendum sulla giustizia e delle elezioni amministrative a Messina.
La notizia, tuttavia, ha suscitato i malumori del Comitato promotore “Montemare Comune” – contrario all’accorpamento del referendum con le comunali –, il quale ha depositato presso il TAR di Catania un ricorso per chiedere lo spostamento dell’election day.
«Abbiamo presentato ricorso – scrive il Comitato promotore – al TAR per la sospensione del Decreto Commissariale n.15/2022 e lo spostamento del Referendum ad una data diversa da quella ad oggi fissata del 12 giugno. Continueremo a difendere il nostro diritto di votare liberi da condizionamenti partitici. Non ci arrenderemo mai. Montemare c’è».
La pronuncia del Tribunale è prevista per mercoledì 25 maggio, ma intanto volano le stoccate anche dal Comitato per il No.
Referendum Montemare, il Comitato per il “NO”: «Progetto fa acqua da tutte le parti»
«Accogliamo – si legge in un comunicato degli oppositori al distaccamento di Montemare – con sorpresa, ma non troppo sgomento, la notizia che negli scorsi giorni il “Comitato Promotore Montemare Comune” abbia depositato presso il TAR di Catania l’ennesimo ricorso avverso l’indizione del voto il prossimo 12 Giugno, un ricorso con il quale il Comitato per Montemare attacca l’election day chiedendo lo spostamento del voto su Montemare e, ancora una volta, parla di attentato alla democrazia e sostiene la “mortificazione di un’istruttoria durata 13 anni”».
«Non ci soffermeremo – proseguono – sulla disamina legale del ricorso, abbiamo già affrontato le argomentazioni legali sostenute dal Comitato promotore in precedenti scritti (ci limitiamo a dire che, ancora una volta, anche in questo ricorso si richiamano a piacimento normative Regionali e Nazionali, dimenticando lo status di Regione a Statuto Speciale e le competenze in materia di enti locali), ma vogliamo smentire una volta per tutte un mantra che i promotori della secessione vanno ribadendo: “Votare insieme amministrative e referendum Montemare causerebbe una distorsione della Democrazia”».
Secondo il Comitato contrario, il referendum di Montemare consentirebbe a tutti i cittadini di «potersi esprimere su una moltitudine di argomenti con un unica visita al seggio elettorale» in modo da incentivare la «partecipazione attiva alla vita democratica».
«Sarebbe più corretto e democratico – osservano – il meccanismo del doppio quorum in cui l’1,5% della popolazione potrebbe decidere per il distacco di 1/3 di Messina? Sarebbe più democratica la difficoltà di portare al voto più di 110.000 persone (quorum a Messina città), rispetto al portarne 3.500? (quorum nei territori compresi nella secessione). Ma d’altronde il Comitato promotore è lo stesso che, nel 2012, aveva addirittura chiesto che i residenti a Messina non votassero».
Il Comitato per il No denuncia inoltre una presunta contraddizione. «Nel ricorso medesimo – continuano – il comitato promotore scrive che sarebbero anche ben disposti ad accettare un accorpamento con le elezioni regionali. Insomma, il problema sono le Comunali, il voto dei cittadini e l’incapacità, a quanto pare, da parte del Comitato promotore di convincere le Persone della bontà di un progetto che, per noi, fa acqua da tutte le parti (e lo abbiamo sinora dimostrato a suon di numeri e dati e non già di ricorsi, false promesse ed insulti)».
«Ci spiace – concludono – che il Comitato promotore rifiuti i confronti pubblici ma preferisca invece lanciare invettive, allusioni e falsità senza entrare nel merito, senza fornire contenuti. Ci spiace constatare che, tra il no e il sì non ci sia solamente una differenza di scelta ma anche, purtroppo, di atteggiamento e toni. Noi, sui contenuti, sul rispetto degli altri, della stampa, della Democrazia, del voto popolare e della Libertà ci siamo e ci saremo sempre poiché sono principi per noi imprescindibili».
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