Circa 90 milioni di crediti, 75mila raccomandate inviate: l’AMAM ha avviato l’azione di recupero dei crediti insoluti e prorogato la scadenza per i cittadini che intendono regolarizzare la propria posizione al 28 febbraio. Dai dati dell’Azienda, risulta che, su 90mila utenze totali, è circa l’80% ad avere una parte di debito non pagato al 30 giugno. La presidente Loredana Bonasera fa il punto della situazione e fa chiarezza su alcuni “disguidi”.
I cittadini con debiti nei confronti dell’AMAM hanno tempo fino a fine febbraio 2023 per regolarizzare la propria posizione. L’Azienda ha quindi inviato lo scorso 22 novembre 2022 6mila raccomandate per chiedere la voltura del contratto all’erede utilizzatore (si tratta di casi in cui l’utenza passa da una persona che è deceduta all’erede); 75mila invece di sollecito pagamento con l’elenco delle fatture insolute. Tra queste, però, un 3% di errori, di utenti che hanno ricevuto diffide nonostante fossero in regola. «Si tratta – ha detto la presidente Bonasera – di alcuni disguidi, come fatture arrivate il 25 novembre che scadevano il 28; solleciti arrivati a utenti che avevano già pagato; alcuni problemi di match, e così via».
Al di là del singolo dato, il sindaco di Messina Federico Basile ha voluto chiarire il perché di quest’azione “massiva”: «C’è stata la crisi pandemica, ci sono stati dei momenti in cui l’ente ha stretto la cinghia. Stiamo tornando nella normalità e dobbiamo avviare le azioni per il recupero della tariffa che riguarda l’Ente. È un’operazione che nasce da due anni di stop. Vogliamo tranquillizzare i cittadini: è un’attività normale; un invio massivo di questo tipo può comportare alcune discrasie, che ad oggi porta circa un 3% (circa 2.900 su 75mila) di situazioni che effettivamente hanno creato disagi agli utenti».
A seguire, anche la presidente Loredana Bonasera ha spiegato come si è operato e sottolineato: «È un’operazione che dobbiamo fare per l’Azienda. Siamo stati vicini a tutti, ma non possiamo più permetterci di non cercare di recuperare questi crediti, lo dobbiamo fare anche per legge». Ha poi ricordato l’attivazione dei servizi online per facilitare i pagamenti da parte dei cittadini, e la proroga della scadenza per la regolarizzazione della propria posizione con AMAM. Tra i debiti più significativi, quelli riguardanti i condomini, tra i quali circa 3mila hanno debiti per circa 30 milioni.
Il dato fornito dall’AMAM mostra come su 90mila utenze totali, l‘80% ha almeno una parte di debito non pagato al 30 giugno. In sostanza, solo due utenti su dieci pagano regolarmente.
Di seguito, lo schema dell’attività svolta dall’AMAM per il recupero dei crediti insoluti:
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Vi consiglierei una verifica sulla lamentela dell’Amam sulla eccessiva morosità degli utenti. Vivo a Genova e sono titolare di una utenza a Torre Faro. Non tutte le fatture arrivano agli utenti. E questo, per lo stesso periodo di utenza, è successo a miei conoscenti. Ho anche, nel passato, richiesto senza alcun risultato la domiciliazione bancaria. Ho inviato una PEC con richiesta di chiarimenti e, ad oggi, nessuna risposta. Preferisco non esprimere il mio giudizio sulla capacità di gestione dell’azienda.