Ci siamo, l’avevamo detto un paio di scritti fa: Radio Antidoto arriva a Messina, finalmente. Cinque mesi dopo trasmissioni, quarantene, confessioni e magie, «ne abbiamo raccontate di tutti i colori», dice Bonelli, Radio Antidoto si incontra e ha voglia di incontrare anche voi.
La prima data è quella di mercoledì 15 luglio, giorno in cui Federico Bonelli arriverà in città. Ancora non sappiamo bene cosa succederà ma sicuramente sarà bellissimo. L’intenzione è quella di creare delle “trasformazioni” – rifacendoci a Trasformatorio – in giro per la città.
Ma non solo, vogliamo sfruttare al massimo la potenzialità del mezzo radiofonico, costruendo delle vere e proprie incursioni itineranti. La cosa elettrizzante sarà che finalmente ci potremo incontrare, perché la voce è stato il nostro unico modo per conoscerci e riconoscerci. Hai un’idea e la vuoi trasformare? Scrivi qui.
Intanto su Radio Antidoto
Intanto su Radio Antidoto le trasmissioni proseguono. Tra playlist autogestite, ponti pontificati, racconti dal carcere e aperitivi mattutini. A dare il buongiorno a Radio Antidoto è proprio lui; Fabio Bruno con il suo Pilato in versione estiva. Ridere con Fabio è praticamente inevitabile, perché ha la capacità di tirar fuori anche dalla storia più drammatica, una cosa buffa, la più buffa di tutte. Come per esempio la storia del barattolo di Ennio Morricone.
I toni si fanno più seri (più o meno) con Francesco Rigoni che continua a trasportarci nel suo mondo e a dialogare con ospiti eccezionali, è il caso di Marco Monfredini, referente delle biblioteche della Casa Circondariale “Lorusso e Cotugno”. Ma ancora i Concerti di Idee in Azione nel Quinto Paesaggio con Cristina Vignone e Diego Repetto.
Fuori onda
Fuori da Radio Antidoto, Giuna sta portando avanti a Bruxelles i suoi lavori con il collettivo Artist Commons e Mosè Previti cura Distopie, mostra del collettivo Rosy Crew. Da domani – 12 luglio al Santamarina Bistrot di Palermo.
«L’arte non è la bellezza – scrive Mosè – l’arte è tutto, con tutto il cuore. L’artista non ha una responsabilità diversa dall’uomo comune, egli è l’uomo per eccellenza, e tra i miliardi di compiti cui egli può assolvere c’è senza dubbio quello di raccontare lo sgomento del mondo, i suoi sentimenti più fragili.
Il panico però non può essere totale, soperchiante, non può annichilire la mente dell’artista. Il creativo avanza tutta la vita su una lastra sottile, la sua volontà di creare è un filo sospeso sulla follia. Il futuro è per lui sempre un invito, nonostante tutto. Questa mania sacra fiorisce tra questi artisti come il sorriso sulle labbra del matto sapiente, con lo scherzo caricaturale di chi non ha paura e nell’azione, nella creazione, sfotte l’oppressione della tecnica, la paura della morte». Succederà anche a Messina quando arriverà Radio Antidoto?
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