Ad affermarlo è l’assessore alle Politiche Ambientali, Dafne Musolino: «Dal 2019 abbiamo censito ben 8.291 “utenti fantasma”, cioè tutte quelle persone non registrate all’anagrafe tributaria che utilizzavano clandestinamente i cassonetti». Questo, sottolinea, grazie all’avvio della raccolta differenziata porta a porta a Messina.
In questi giorni di accese polemiche sull’andamento effettivo della raccolta dei rifiuti nella città dello Stretto, l’assessore al ramo, Dafne Musolino, ha voluto mettere i puntini sulle “i” ed evidenziare uno dei meriti dell’introduzione del servizio di raccolta differenziata porta a porta a Messina. In sostanza, quello di aver fatto emergere un buon numero di persone che nonostante non fossero registrate all’anagrafe tributaria e non pagassero quindi la TARI, utilizzavano i cassonetti per il conferimento della spazzatura (e di censirne almeno una parte). Un dato, da ricordare, a dicembre 2019 gli utenti fantasma individuati dal Comune erano oltre 30mila.
«La Raccolta Differenziata su tutta la città – ha scritto l’assessore Dafne Musolino in un post pubblicato sui social – ha consentito di fare emergere il problema degli utenti fantasma, cioè tutte quelle persone non registrate all’anagrafe tributaria che utilizzavano clandestinamente i cassonetti e che adesso, pur di non registrarsi, abbandonano i rifiuti per strada. Dal 2019 ne abbiamo già censiti ben 8.291».
«C’è poi – ha aggiunto – un’altra categoria che cerca di mettere in crisi il sistema di raccolta differenziata: quelli che pensano che dei propri rifiuti si debba occupare qualcun altro. E contestano il fatto che si chieda loro di gestire i propri carrellati/mastelli/buste. La raccolta differenziata è un vero catalizzatore di progresso sociale: fa scovare gli evasori e costringe a maturare la coscienza ambientale del singolo cittadino».
(Foto di repertorio)
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