Il 20 dicembre era stato comunicato l’avvio della raccolta differenziata porta a porta nella zona Centro di Messina, con eliminazione definitiva dei vecchi cassonetti della spazzatura. Tuttavia, le consegne di cestelli domestici, bidoni condominiali e, insomma, tutto kit per differenziare correttamente non sono state completate.
A mettere la pulce nell’orecchio, ci sono anche i membri del Circolo PD Messina della IV circoscrizione. «A causa – scrive il Partito Democratico – delle note inefficienze del servizio, il centro rischia di diventare una perenne pattumiera a cielo aperto e i privati dovranno anche sostenere ulteriori costi. L’Amministrazione valuti altre soluzioni».
La raccolta differenziata porta a porta in centro a Messina
In altre zone di Messina, la raccolta differenziata porta a porta è già stata avviata da MessinaServizi Bene Comune, la partecipata che gestisce il servizio.
«L’avvio della raccolta differenziata nel centro cittadino – si legge nella nota del Pd – ha destato parecchie polemiche e non poche perplessità; pur consapevoli della complessità del tema, non possiamo fare a meno di unirci al coro di critiche ed alle preoccupazioni di singoli cittadini e associazioni di categoria.
Secondo l’esperienza sin qui maturata nelle altre zone in cui il “porta a porta” è già attivo da tempo, possiamo affermare che il sistema risulta ancora eccessivamente farraginoso e causa di notevoli disagi. Vero è che in alcune zone il servizio appare funzionare ma si tratta di diverso tessuto urbanistico, caratterizzato per lo più da limitata presenza di attività commerciali al dettaglio nonché di condomini con adeguati spazi per la custodia interna dei carrellati.
Tuttavia, anche in detto ultimo caso, si è dovuto ricorrere a correzioni applicate dai cittadini stessi, con costi aggiuntivi a loro carico. Ed infatti, molti condomini sono “costretti” a rivolgersi a ditte private per evitare sia il protrarsi indiscriminato della presenza dei rifiuti nelle proprie zone di pertinenza sia di incorrere nelle ingenti multe dovute all’errato conferimento: sono queste ditte che provvedono a raccogliere il sacchetto del privato e, previa verifica di esatto conferimento (che viceversa non viene ritirato), provvedono anche alla consegna dei carrellati agli operatori di MessinaServizi, occupandosi poi della loro ricollocazione e custodia».
Il Partito democratico denuncia l’inefficienza del servizio
Secondo il Pd quindi ci sarebbe un problema di sistema e di inefficienza da parte della MessinaServizi. «Se queste, quindi, sono le premesse, – continuano la nota – ragioni di prudenza e di semplice buon senso avrebbero dovuto suggerire un po’ più di cautela da parte del Sindaco De Luca prima di annunciare l’imminente avvio del servizio.
Infatti, dopo aver lanciato il solito roboante proclama (accompagnato dalla ormai immancabile ordinanza), De Luca ha dovuto fare clamorosamente marcia indietro rispetto al programma annunciato, sulla scorta, probabilmente, di una presa d’atto dello stato dell’arte tutt’altro che rassicurante.
Sarebbe piuttosto necessario, preliminarmente, correggere la logica di fondo dell’attuale sistema di raccolta differenziata: infatti, estendere un modello, che non risulta già del tutto efficace in zone le cui peculiarità lo consentirebbero, ad una parte della città con la più alta concentrazione di piccole attività commerciali (in particolare di ristorazione) e di molteplici edifici che non hanno spazi adeguati per custodire al proprio interno i carrellati, significa rendere questa porzione di città una perenne discarica a cielo aperto quando, invece, dovrebbe essere un biglietto da visita per i turisti.
Il servizio di raccolta differenziata è un atto di grande civiltà e di reale progresso ma deve essere strutturato in modo tale da garantire non solo un beneficio per l’ambiente ma anche una maggiore pulizia e decoro, senza l’aggravio di costi a carico della cittadinanza».
Cosa chiede il Partito democratico
I rappresentati chiedono un ripensamento nella gestione della raccolta differenziata porta a porta. «Auspichiamo, pertanto,– conclude la nota – un radicale ripensamento delle modalità di gestione della raccolta differenziata, mutuando modelli già rodati in altre realtà metropolitane, piuttosto che in piccoli comuni.
Ad esempio, implementare le isole ecologiche e sperimentare in alcune zone del centro i cassonetti differenziati
intelligenti cui si accede con apposita tessera personale; diversamente, si pensi ad una riduzione della TARI per chi si rivolge a ditte private per l’espletamento del servizio. Invitiamo chi di competenza a rapportarsi con la città e con le sue rappresentanze di ogni settore perché solo dal confronto e dal dialogo sarà possibile giungere ad una soluzione consapevole e rispondente alle reali esigenze dei cittadini e della stessa città, che è giunta l’ora recuperi la “visione” che le si addice».
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