Continua la polemica sui dati della raccolta differenziata in Sicilia. Cambiamo Messina dal Basso (Cmdb) risponde alle affermazioni del presidente di MessinaServizi Bene Comune Giuseppe Lombardo e rincara la dose: «Perché Lombardo evita di replicare sul clamoroso fallimento registrato da lui e dall’Amministrazione De Luca, mancando puntualmente gli obiettivi che si erano dati».
Dopo il primo botta e risposta di ieri, Cmdb torna alla carica e replica a quanto affermato dal presidente della Partecipata che gestisce la raccolta dei rifiuti a Messina puntando l’attenzione sugli obiettivi fissati dalla Giunta De Luca e sulla perdita di posizione nella classifica della differenziata in Sicilia stilata dalla Regione. Stando ai dati, segnala il movimento, la città dello Stretto è scesa in quasi due anni di 89 gradini.
«Il presidente di MessinaServizi Bene Comune (la società che esiste grazie alla precedente amministrazione, mentre quella attuale la vuole liquidare) – esordisce Cmdb – replica in maniera scomposta ed incomprensibile al nostro comunicato, evitando di rispondere nel merito e dimostrando di non sapere leggere neanche i dati ufficiali della Regione Siciliana».
Cmdb sui dati e gli obiettivi della raccolta differenziata a Messina
Ieri, il presidente di MessinaServizi Bene Comune ha comparato i dati della raccolta differenziata a Messina registrati dalla Regione Siciliana durante l’Amministrazione Accorinti e a seguito del passaggio di testimone alla Giunta De Luca. Tale comparazione, però, secondo Cambiamo Messina dal Basso sarebbe «imbarazzante».
«Oltre a dimostrare nuovamente le difficoltà del Presidente a leggere le tabelle della Regione (la media dei primi 6 mesi del 2018 non è 14%, ma 16% con punta del 17,7%, e l’obiettivo annuale era il 35%, da lui non raggiunto) – afferma Cmdb –, è poi la conferma del fallimento della gestione Lombardo e dell’amministrazione De Luca».
«Come fa infatti Lombardo – prosegue il movimento – a non comprendere che, facendo paragoni con un periodo in cui si era in piena emergenza rifiuti regionale ed in cui a Messina vi erano due società in liquidazione ed indebitate, ammette di non essere stato in grado in quasi due anni (con una nuova società senza debiti, operativa solo da maggio 2018, senza avere subito chiusure della discarica, con maggiore personale impiegabile nella raccolta differenziata e con la possibilità di fare nuovi investimenti), di raggiungere neanche l’obiettivo minimo del 30% stabilito dalle ordinanze regionali?».
Rimanendo sul tema “obiettivi”, Cmdb rincara la dose: «Perché Lombardo evita di replicare sul clamoroso fallimento registrato da lui e dall’amministrazione De Luca, mancando puntualmente gli obiettivi che si erano dati (30% ottobre 2018; 65% luglio 2019; 49% media annuale 2019)? Ma non aveva detto che si dimetteva se non fossero stati raggiunti?».
Per quel che riguarda i dati, infine, Cambiamo Messina dal Basso aggiunge: «Non c’è molto da vantarsi per l’avere ottenuto l’exploit del 29% nel dicembre 2019, raggiunto grazie ad una imbarazzante riffa di fine anno (a proposito ma chi ha vinto la fantastica bicicletta?), e senza dire che anche l’anno precedente si era avuta, sempre a dicembre, una impennata simile (26,7%), ma ciò ha inciso poco sulle rispettive percentuali annuali, inchiodatesi a livelli ben più bassi».
Le accuse di Lombardo e le “controaccuse” di Cmdb
Sempre ieri, Giuseppe Lombardo ha affermato, nella sua risposta al primo comunicato di Cambiamo Messina dal Basso: «Vi ricordo che siete l’Amministrazione che ha mantenuto in piedi illecitamente il servizio di raccolta rifiuti per 5 anni con artifizi contabili che poi sono stati smascherati dalla dichiarazione di fallimento del tribunale di Messina».
Questa la replica di Cmdb: «Nel ricordarle che sta parlando con un movimento politico e non con la passata Amministrazione, la informiamo, anche se l’ex amministrazione non ha bisogno della nostra difesa, che se ha delle prove sulla gestione illecita del servizio di raccolta rifiuti è meglio che le dica esplicitamente e che vada in Procura, sennò le sue sono minacce al limite della calunnia».
«Perché – conclude Cambiamo Messina dal Basso – Lombardo non rende noto il bilancio 2019 di Messinaservizi Bene Comune in modo che tutti possano sapere e capire come mai avete fallito i vostri obiettivi pur avendo incassato la TARI più alta di tutti i tempi? Potrebbe anche spiegare pubblicamente che fine ha fatto il premio di risultato di 10 milioni di euro promesso e mai pagato ai lavoratori ma in parte già sborsato con la TARI dai messinesi?».
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