Quello che non ricorderemo della Fiera di Messina

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Sembra si sia aperto uno squarcio nel cielo da quando sono iniziati i lavori di demolizione della Fiera di Messina. In questi giorni attraversare il viale della Libertà e vedere solo macerie è un po’ un colpo al cuore. Talvolta abbiamo immaginato di poterci fare cose lì dentro. E quando nel 2015 fu organizzato il Kernel Festival, che aveva abitato quei luoghi vicini al mare, molti di noi avevano pensato di avere un chance. Ma la storia ci ha raccontato altro.

Il Kernel accadeva dopo che il Collettivo Pinelli aveva occupato e sgomberato. Accadeva dopo che la Fiera aveva ospitato concerti – quello di Caparezza, per dirne uno abbastanza recente, o Lucio Dalla per andare davvero indietro nel tempo – spettacoli teatrali e anche qualche mostra, come per esempio quella su Andy Warhol, che tuttavia fu una vera delusione.

Insomma c’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui la Fiera viveva e faceva parte – per certi versi – della nostra quotidianità, quando il giorno della distruzione sembrava impossibile e lontano.

Ciao Fiera di Messina

L’imponente struttura della Fiera di Messina verrà demolita e sostituita da un’altra imponente struttura. Così almeno ci dice il progetto che compare fuori dalla zona in cui si stanno effettuando gli interventi di demolizione. Dal rendering sembra essere moderno e pieno di finestroni scintillanti.

«Il nuovo edificio – diceva la nota – manterrà alcune delle soluzioni architettoniche e di finitura esterna dell’architettura razionalista tipica di alcuni edifici dell’ex quartiere fieristico di Messina progettati da Adalberto Libera, Mario De Renzi e Vincenzo Pantano».

A proposito di finestroni, quelle bellissime del Teatro in Fiera (la cui demolizione è iniziata i primi di febbraio) – esagonali e verdi – non esisteranno più e anche questo è difficile da digerire. I piccoli messinesi non potranno chiedersi cosa si nascondeva dietro quel muro e non potranno fantasticare su quelle vetrate dalla forma così particolare.

I progetti

Mettiamo da parte però i sentimentalismi. La Fiera di Messina non è mica morta, vivrà – semplicemente – di una nuova vita. Se alcuni hanno pensato che il muro della Fiera sarebbe stato completamente demolito per consentire di avere un affaccio al mare da far invidia a tutti gli altri isolani, si sono sbagliati di grosso.

Il nuovo edifico sarà lungo 80 metri, largo 10 metri ed alto circa 7 metri. Verranno tirati sù, ampie hall e uffici dell’Autorità Portuale, sale riunione, sale di rappresentanza e sale conferenze. I lavori – iniziati il 7 febbraio – si concluderanno in 330 giorni. Importo dei lavori a base d’asta: 10.459.081.25 di cui per Oneri della sicurezza: 344.027,63. La progettazione esecutiva è affidata al prof. Antonino Marino.

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  1. Quindi la fiera sarà ancora maggiormente chiusa alla cittadinanza? Bella notizia! Continuiamo a ripetere gli errori del passato, tanto la città mica è in decadenza e in uno stato quasi di putrefazione. Dovremmo tirarli giù quei muri che ci precludono il mare, non costruire un palazzo per gli uffici al posto di spazi comuni.

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