Pensavate che Quattro Frecce avesse abbandonato le strade-jungla di Messina? E invece no cari amatori, abbiamo solo preso una breve pausa pasquale per tornare più accaniti di prima. Anche questa domenica, infatti, si torna a girovagare per la città in cerca di parcheggi brutti e violenti, diventati cifra stilistica e vizio dei concittadini. Ma tutto questo non è normale.
Come ogni puntata di Quattro Frecce che si rispetti, anche oggi vi raccontiamo di un discendente del Missinisi Scaltrorum, colui il quale – per chi si fosse perso gli episodi precedenti – ha generato una massa incolta, incivile e ignorante di parcheggiatori abusivi. Stavolta tocca al Missinisi Predellins, discendente francese del nostro scaltro.
La normalità dei parcheggi brutti
Per il Missinisi Predellins, marciapiedi e scalini sono punti di riferimento. Senza si sente smarrito; «È evidente – commentano i nostri esperti – che il Missinisi Predellins soffre della sindrome dell’abbandono. Proprio per questo, dalle nostre analisi, abbiamo rilevato che questo discendente dello scaltro ha l’esigenza, quasi fisiologica, di doversi attaccare con due o quattro ruote allo spazio dedicato ai pedoni».
La cosa più interessante è l’indifferenza da parte del messinese che decide di stazionare in quella porzione di marciapiede e di non dover dare nessuna spiegazione. «La difficoltà cognitiva di questo messinese è palese ma del resto sembra che la normalità della città sia vivere non comprendendo le cose».
Quattro Frecce per gli strani
Essere normale – talvolta – può essere una cosa noiosa. O meglio, essere normali – secondo le categorie che il sistema ha deciso di affibbiarci, per il modo in cui vestiamo, parliamo o pensiamo – è decisamente noioso. Vivere, invece, nella normalità delle cose inteso come vivere nel rispetto di tutti è davvero molto bello.
O almeno pensiamo che lo sia, perché in realtà non lo sapremo mai considerando la marea di messinesi che continuano a vivere nella loro di normalità, fatta di immondizia, parcheggi dove capita e i famosi problemi cognitivi. «Ci chiediamo – dicono gli studiosi – come questo messinese immortalato nella foto non abbia capito che la sosta sia consentita solo dopo il cartello che mostra una P grande quanto la sua vettura, forse avrà pensato che indicasse: Puoi fare quello che vuoi».
Glossario per automobilisti incerti
La legge proibisce di parcheggiare sui marciapiedi: il Codice della strada vieta la sosta e la fermata sul marciapiede, salvo che non vi sia diversa segnalazione. È altresì vietata la sosta e la fermata in corrispondenza degli scivoli o dei raccordi tra i marciapiedi.
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