Puntata di Quattro Frecce con un chiaro richiamo alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, perché qui non ci prendiamo mai troppo sul serio, tranne quando parliamo dei parcheggi più brutti di Messina.
In fila uno dopo l’altro si danno il cambio, sul palco della città dello Stretto, gli automobilisti più incivili. Tutti, chiaramente, discendenti del Missinisi Scaltrorum. Chi riuscirà a portarsi a casa il premio della critica?
«Kermesse difficile – dicono gli esperti, visionando le carte – testi fiacchi ma con arrangiamenti che potrebbero creare scompiglio tra i giudici. Del resto, si sa, il Festival dei parcheggi brutti di Messina è una competizione che accende gli animi».
Perché il parcheggio brutto è il parcheggio brutto
La location aiuta molto il primo concorrente, che si presenta al Festival con un parcheggio che dà le spalle alla passeggiata, di modo che il pubblico possa notare la linea perfetta della vettura. «In bilico tra santi e falsi dei», cantavano i Negramaro.
Voto 2.
Il premio del pubblico
Il premio del pubblico – grazie al signor Orazio per la segnalazione – va non a uno ma a due discendenti dello scaltro.
«Entrambi i parcheggi brutti si fanno notare – dicono i nostri studiosi – proprio per l’intralcio che creano da una parte alle vetture in movimento e dall’altra all’attraversamento dei pedoni».
Voto 3.
Il premio della critica di Quattro Frecce
E infine, come ogni rassegna che si rispetti, anche Quattro Frecce ha il suo premio della critica per il parcheggio più brutto di Messina che va all’automobilista che ha deciso di diventare il proprietario di metà piazzetta con la sua macchina.
Voto 0.
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Geniale questo articolo, sebbene siano risate amare.
Sicuramente (accontentando anche i nostalgici) potreste riesumare anche un Festivalbar perché, ahinoi, i premi da consegnare abbondano.
Sempre gradita l’ironia unita al senso civico.
Un saluto da una siciliana un po’ più a sud
LadyD