Se c’è una cosa che abbiamo imparato grazie a Quattro Frecce è che al messinese non frega proprio un bel niente delle regole. Lui domina la città come se fosse il bagno di casa sua. Non importa che ci siano strisce pedonali, divieti di sosta, scivoli per carrozzine. Al messinese piace vivere al limite della legalità.
Come ogni domenica torna Quattro Frecce, l’appuntamento dei parcheggi ribelli a Messina. Il nostro obiettivo? Osservare i discendenti del “Missinisi Scaltrorum”, antenato zanclofono che ha dato il via ai parcheggi proibiti in città.
Previously on Quattro Frecce…
Nelle puntate precedenti – da bravi esploratori della natura selvaggia messinese – abbiamo osservato da vicino i discendenti del “Missinisi Scaltrorum”. Il messinese parcheggia come meglio crede. Ci sono quelli che posteggiano all’interno delle villette, quelli che lasciano la macchina in mezzo alla carreggiata, quelli che – sprezzanti del pericolo (e dei vigili, inesistenti, a quanto pare) – quasi si arrampicano sui lampioni di Messina.
Dopo varie ricerche e analisi del caso, le brillanti menti di Quattro Frecce sostengono che per noi messinesi non ci sia margine di miglioramento. A noi messinesi piace parcheggiare nei modi più assurdi, per diversi motivi, fra tutti: a noi la macchina piace, è il bene materiale più importante e senza la macchina ci sentiamo mancare un organo fondamentale (tipo il cervello).
Come ti pare
Il parcheggiatore messinese è davvero una specie particolare. Amante del mare, del panorama, della buona cucina e della macchina. Senza il mezzo a quattro ruote, il messinese è impotente. La macchina è il trono e il messinese è il re dei maleducati.
Quattro Frecce ha il semplice scopo di osservare la realtà circostante e riportare quello che succede a Messina. In centro, a nord, a sud, i messinesi parcheggiano come credono. Perché rispettare la città? Ho una macchina e la metto dove mi pare!
La speranza è l’ultima a morire
Arrendersi però è una cosa che non appartiene a Quattro Frecce, anzi. Proprio per questo oggi passeremo in rassegna un paio di discendenti del famigerato “Missinisi Scaltrorum”, un gruppo di parcheggiatori che definiremo genericamente “Missinisi Au Putain de Chien”, francesismo utilizzato dagli storici per indicare una cosa fatta alla meno peggio, mettiamola così.
La macchina bianca è proprio parcheggiata a ridosso dei lavori del nuovo mercato Zaera. È abbastanza visibile il divieto di sosta ma a questo messinese non importa proprio un bel niente. Tanto non intasa il traffico, per quello ci pensano i messinesi che ancora non hanno capito come si prende la rotonda del Viale Europa.
Anche questo messinese crede di vivere su un’isola, da solo. Forse sarà andato a farsi un pollo allo spiedo per non soffrire troppo la solitudine.
Questo messinese avrà pensato di fare il bene della comunità mettendosi proprio dopo il semaforo, in curva e sulle strisce. Un campione!
Questa puntata di Quattro Frecce si chiude con l’ultimo gruppo dei “Missinisi Au Putain de Chein”. I bulli di Piazza Seguenza, uno dei luoghi preferiti dai parcheggiatori abusivi di Messina.
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