Una struttura eco-sostenibile, magari un tunnel sottomarino: è questa una delle ipotesi al vaglio del Governo Conte per lo Stretto di Messina, un’alternativa al Ponte che più volte è stata presa in considerazione ma che non ha mai visto la luce. Prima di iniziare a valutare concretamente qualunque progetto però, sottolinea il Premier, occorrerà realizzare l’alta velocità fino a Reggio Calabria e poi in tutta la Sicilia.
Da quando il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha annunciato un piano infrastrutturale per l’Italia, alla fine della fase più acuta dell’emergenza coronavirus, l’argomento Ponte sullo Stretto di Messina è tornato prepotentemente a calcare la scena. Durante la conferenza tenutasi in occasione della riapertura delle regioni, infatti, il Premier aveva risposto alla domanda di una giornalista riguardo l’eventualità di progettare l’opera di collegamento tra Calabria e Sicilia e aveva sottolineato l’intenzione di valutare l’ipotesi, insieme a tante altre, «senza pregiudizi».
Una risposta, quella, diplomatica – secondo alcuni evasiva – che ha però generato tutta una serie di risposte riaccendendo il dibattito che da anni divide Messina, e non solo, in due schieramenti contrapposti pro o contro il Ponte sullo Stretto. Nei giorni scorsi, durante l’evento “La Piazza” organizzato dal quotidiano online Affari Italiani in provincia di Brindisi, il Premier Conte è tornato sull’argomento.
«Quando completeremo il piano ferroviario – ha dichiarato Giuseppe Conte – si porrà anche il problema di alcuni collegamenti che rimangono in sospeso. Penso allo Stretto di Messina. Su questo punto vengo sempre sollecitato, ma non posso dire “faremo il Ponte” perché non ci sono i presupposti per realizzarlo. Dobbiamo prima realizzare l’alta velocità di rete fino a Reggio Calabria e poi in tutta la Sicilia».
«Però – ha proseguito – bisogna porsi il problema del collegamento sullo Stretto. Quando lo faremo, dovremo pensare a un miracolo di ingegneria, dovrà essere una struttura eco-sostenibile, leggera, dovrà tutelare l’ambiente. Se è il caso, anche una struttura sottomarina, ci stiamo pensando. Ma è un’ipotesi, vedremo a tempo debito».
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