Siamo in campagna elettorale ed è tornato con prepotenza nel dibattito politico nazionale il Ponte sullo Stretto, la chimera della politica italiana da più di 40 anni. La parlamentare messinese Matilde Siracusano ha assicurato che l’opera sarà inserita nel programma elettorale della coalizione di centrodestra. A intervenire sul tema adesso è anche l’ANCE, l’associazione nazionale costruttori edili di Messina, nelle parole del suo presidente Pippo Ricciardello.
«Come in ogni scadenza elettorale – dichiara Ricciardello – negli ultimi 50 anni, i politici nazionali tornano ad occuparsi di Ponte sullo Stretto di Messina. Ma pochissimi agiscono per farlo davvero. È un tema che si ripropone ogni volta, con solitari esempi di parlamentari, ma anche amministratori locali, capaci di esprimere posizioni concrete, non affidate esclusivamente alla ideologia o, addirittura, a pregiudizi antichi e durissimi a morire».
«Questa del Ponte è una battaglia – continua – che vede i costruttori in prima linea per la realizzazione di questa opera, lo abbiamo detto decine di volte e siamo sempre pronti a ribadirlo. Il progetto del Ponte è stato validato, posto in gara e aggiudicato tanti anni fa, addirittura la procedura per la realizzazione dell’opera è avviata, ma ancora, l’attraversamento stabile rimane una chimera, oppure un argomento da esibire per dare un generico appoggio, poi non seguito da atti concreti una volta finite le elezioni, oppure un netto rifiuto, quando non si segue la strada, ipocrita e dannosissima, di una dilazione dei tempi ricorrendo alle solite commissioni tecniche per rimettere in discussione tutto».
Ma sulla fattibilità del Ponte sullo Stretto? «Il progetto c’è – spiega Ricciardello –, le fonti di finanziamento sono disponibili e immediatamente spendibili, esiste anche un concreto interesse da parte di diversi investitori privati stranieri, ma non solo, occorre solo aggiornare l’ipotesi della campata unica alle più moderne tecniche costruttive sia dal punto di vista dei materiali che della organizzazione delle fasi di lavoro, e i cantieri potranno partire. Ovviamente, si parla non solo del Ponte in sé stesso, ma anche di tutte quelle infrastrutture che coinvolgono Sicilia e Calabria, oltre all’intero Paese, perché questa è una sfida che tutta Italia deve lanciare immediatamente per entrare davvero nella modernità».
«Non si può attendere all’infinito – si auspica –, perché noi italiani abbiamo le capacità per accettare questo impegno e, soprattutto, siamo stanchi di sentire promesse, posizioni di principio, diktat o pregiudizi legati solo ad avere un immediato vantaggio elettorale stimolando gli istinti peggiori dei cittadini. Le recentissime opinioni espresse a seguito del dibattito parlamentare a corredo della interrogazione posta dall’on Siracusano sono emblematiche di come si continua a trattare questa materia essenziale, lo ripetiamo fino alla noia, per lo sviluppo dell’Italia».
Al presidente di ANCE Messina non importa chi avrà l’incombenza di guidare il paese dopo il voto di settembre. «Le conclusioni della ex ministra De Micheli, del sindaco di Milano Sala travisano – conclude – quanto affermato dalla stessa Commissione incaricata di verificare eventuali alternative al ponte ad unica campata, portando avanti ipotesi come quella a più campate che servono solo ad allontanare nel tempo la realizzazione. Vogliamo, anzi pretendiamo che nella prossima tornata elettorale si tratti questo tema in modo serio e, soprattutto, che emergano politici seri ed una classe dirigente capaci di risolvere i problemi, non di creare emergenze ed alimentare paure. Le elezioni sono un momento fondamentale della vita democratica, ma poi occorre confrontarsi e trovare le soluzioni. Noi costruttori messinesi saremo sempre pronti a farlo con tutti, in qualunque momento e in qualsiasi sede».
(314)
Il problema non è che i costruttori siano pronti o meno, il problema sono i disagi che causeranno e le penali da prevedere nel caso non dovessero essere in grado di portare a compimento l’opera nei tempi e costi previsti.
Peraltro quest’opera, nelle attuali condizioni di viabilità insulare è del tutto inutile, non possono non essersene accorti.
Grande Opera Inutile senza supporto di un meridione adeguatamente sviluppato