È polemica sul green pass al Museo di Messina. Nella giornata di ieri Red Ronnie si è rifiutato di mostrare il green pass, definendolo “incostituzionale” e, come da normativa, gli è stato vietato l’accesso al MuMe. A intervenire sulla questione, dopo il post pubblicato sui social dal presentatore tv, il consigliere comunale Alessandro Russo: «Plauso e vicinanza ai lavoratori del Museo, la loro “colpa” è stata quella di impattare tristemente nel più classico, misero e penoso “non sa chi sono io».
Ma facciamo un passo indietro e vediamo, nel dettaglio, il racconto fatto da Red Ronnie subito dopo l’accaduto. Nella mattinata di ieri il presentatore si è presentato al Museo Regionale di Messina, insieme all’artista Fabio Di Bella, per andare a vedere le due opere di Caravaggio esposte all’interno della struttura. «Ma all’ingresso – ha scritto Red Ronnie su Facebook – ci hanno chiesto di esibire il pass verde. Io ho detto che ce l’avevo (e ce l’ho perché ieri ho fatto tampone per prendere l’aereo) ma che non intendevo mostrarlo perché la Costituzione ritiene lo stato di salute di un cittadino un dato sensibile protetto dalla privacy. Ho detto anche che gli avrei firmato una dichiarazione dove asserivo di averlo lo skif pass, ma di farmelo scannerizzare no. Nulla. Hanno chiamato al telefono il Direttore, che non ha voluto riceverci e ha detto di chiamare i Carabinieri. Impedire di godere della cultura, dell’arte, della musica è un obiettivo primario di questo regime».
I due non sono quindi riusciti ad entrare. La polemica è proseguita, sempre su Facebook, attraverso i video pubblicati dal presentatore. A commentare quanto accaduto, a poche ore di distanza, è il consigliere comunale Alessandro Russo (PD): «La triste vicenda del mancato accesso di Red Anzalone detto Ronnie al museo di Messina induce a esprimere pubblicamente un plauso e la piena vicinanza ai lavoratori di biglietteria del MuMe, che oggi non hanno fatto altro che applicare e chiedere di applicare le regole e la legge in vigore. La loro “colpa” è stata quella di impattare tristemente nel più classico, misero e penoso “non sa chi sono io”».
«Il sindaco De Luca – aggiunge Russo – dovrebbe pubblicamente esprimere la vicinanza della città tutta e il sostegno della comunità messinese ai lavoratori del museo, oggi così miseramente aggrediti per aver fatto rispettare le regole anti pandemiche. Da massima autorità sanitaria cittadina, dovrebbe ricordare come la vaccinazione e il green pass siano gli strumenti più utili e necessari per uscire dal lungo periodo di crisi pandemica che stiamo vivendo, non potendosi in alcun modo avallare atteggiamenti negazionisti e, a maggior ragione, comportamenti di violazione delle regole e delle leggi in materia sanitaria, come Red Anzalone Ronnie oggi pretendeva di fare».
«Una riflessione aggiuntiva – conclude il consigliere Alessandro Russo –, il Sindaco dovrebbe inoltre farla sull’aver assegnato un ruolo così rilevante a Red Ronnie nell’ambito del cartellone di eventi musicali promossi dal Comune di Messina. La comunità cittadina, infatti, è offesa dai deliri negazionisti di Red Ronnie e la sua presenza nelle iniziative comunali è decisamente inopportuna. Ai lavoratori del MuMe e alla sua dirigenza, l’abbraccio orgoglioso della città di Messina, che combatte e resiste contro la pandemia senza sotterfugi e seguendo da oltre un anno con scrupolo tutte le discipline e le regole sanitarie. Sarebbe bene che Red Ronnie rispettasse la nostra città».
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