franesco cipolla, serena giannetto e salvatore serra, consiglieri comunali

Ordinanza De Luca: Cipolla, Giannetto e Serra contro la proposta di modifica dei 19 consiglieri

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franesco cipolla, serena giannetto e salvatore serra, consiglieri comunaliFrancesco Cipolla, Serena Giannetto e Salvatore Serra, capogruppo del gruppo misto, si schierano contro la mozione di modifica dell’ordinanza De Luca firmata nelle scorse ore da altri 19 consiglieri comunali e definiscono il documento sottoscritto dai colleghi una «proposta strumentale con fine politico per pulirsi la coscienza».

Mercoledì 24 novembre, il gruppo del Partito Democratico (PD) in Consiglio Comunale ha presentato un documento, poi condiviso da altri 15 consiglieri, per chiedere la modifica dell’ultima ordinanza anti-covid firmata dal sindaco di Messina Cateno De Luca. Nella mozione si chiedeva, sostanzialmente, di allungare alle 19.30 l’orario di apertura dei negozi, consentire l’asporto fino alle 22.00 e di chiudere in orario serale alcune piazze della città.

Non sono d’accordo con questa proposta i consiglieri Francesco Cipolla, Serena Giannetto e Salvatore Serra, che criticano aspramente i colleghi e la mozione da loro presentata: «Un documento – affermano i tre consiglieri comunali – che non condividiamo per le soluzioni proposte come ad esempio la costituzione delle zone rosse a macchia di leopardo nella nostra città con il rischio di generare ancora più confusione per i cittadini; o l’orario posticipato solo dalle 19 alle 19.30 ci sembra un’offesa all’intelligenza per la comunità che rappresentiamo; nessuna parola sulla scuola; unici elementi condivisi l’asporto fino alle ore 22 e la costituzione di un tavolo tecnico con lo stesso Sindaco».

«Ma alcuni di questi nostri colleghi firmatari della mozione – incalzano Cipolla, Giannetto e Serra –, quando si doveva votare la variazione di bilancio per sostenere i cittadini e le imprese dal punto di vista economico, cosa hanno fatto? La risposta sta nella votazione della variazione di bilancio, ossia il nulla! Anzi hanno fatto cadere il numero legale in prima battuta chiedendo del tempo, ma successivamente non si sono presentati alla votazione e qualcuno che era presente si è astenuto. Tutto questo per stare dalla parte dei cittadini? Diciamo che non è stato un apporto fondamentale per dare delle risposte celeri ai danni provocati da questa pandemia».

Infine, l’ultimo affondo: «Capiamo che qualcuno si dovrà rifare una verginità nei confronti dei propri elettori (e non solo) – concludono i tre consiglieri comunali – ma i fatti con quella votazione sono inopinabili e invece tutto il resto è solo chiacchiera! Naturalmente come nostro costume nel luogo preposto, ovvero in Consiglio Comunale e non su Facebook, faremo le nostre proposte in merito a quanto stabilito dall’amministrazione».

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