C’era una volta il Natale a Messina, una città addobbata e colorata, dove pure l’aria fredda del mese di dicembre profumava di festa, con le luci che illuminavano i viali e le piazze principali. C’era, appunto, perchè questo passato recente, ancora vivo nelle menti e nei cuori di tantissimi messinesi, stride con un presente buio e triste.
Tra dieci giorni è Natale, ma questo a Palazzo Zanca sembra sia sfuggito. E gli effetti si vedono tutti, perchè se ci fosse una classifica per la città “meno natalizia” d’Italia, Messina occuperebbe senza dubbio le prime posizioni. Tra via Garibaldi, piazza Duomo e piazza dell’Unione Europea, unica oasi festosa è piazza Cairoli, lato monte. Per il resto, non un albero illuminato che dia anche solo la parvenza del Natale.
Al Comune, unica eccezione è il classico albero posto proprio all’ingresso del corridoio centrale e il presepe relegato nello spazio alla destra della scalinata principale. Il Natale, dunque, sembra un optional di cui poter fare a meno. In molti ricordano un Palazzo Zanca illuminato anche all’esterno, che sovrastava una piazza Municipio tutta addobbata: ricordi che molti messinesi possono riporre nel cassetto.
A questo punto la domanda è lecita: cosa sarebbe successo se non ci fosse stato l’apporto dei privati e delle associazioni dei commercianti, che hanno provveduto ad illuminare via dei Mille e piazza Cairoli? Ricordiamo che, proprio nella piazza principale della città, l’amministrazione si è limitata solo a installare il prato inglese sostituendo il parquet ormai vetusto. E questa non è certo un’iniziativa natalizia, ma solo un “atto dovuto”, che andava fatto da tempo.
Eppure, qualcosa è arrivata da chi ci governa. E’ stata l’assessore Daniela Ursino ( nonostante la competenza sia per delega di Daniele Ialacqua), a comunicare in sede di consiglio comunale, durante la discussione sul bilancio, che il Comune stanziava 40mila euro per l’affitto delle luminarie da mettere lungo tutta la via Garibaldi, piazza Duomo, piazza dell’Unione Europea e piazza Cairoli, visto che le luci che ha in dotazione Palazzo Zanca non sono a norma. E pertanto era stato emanato un bando.
Ciò che stupisce è di chi sia la paternità di questo bando, perchè la competenza dovrebbe essere dell’assessore all’arredo urbano Daniele Ialacqua, ma a trattare l’argomento in consiglio comunale fu l’assessore alla cultura Daniela Ursino.
A stupire inoltre è il dato rilevante che, gunti al 15 dicembre, di come sia finito questo bando non se ne sappia niente: Palazzo Zanca è inequivocabilmente al buio, come via Garibaldi, piazza Duomo e piazza Unione Europea.
Insomma, soltanto grazie a Confcommercio, Gruppo Franza, Confesercenti, commercianti e varie associazioni di categoria, Messina ricorda un po’ che Natale è vicino.
Antonio Macauda
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Alla domanda del perchè l’assessore Ialacqua ha lasciato il compito della soluzione delle luci a Daniela Ursino, la risposta sembra essere facile: Ialacqua non capisce neppure di cosa si parla perchè è un incompetente patentato. Se Messina è ridotta a prendere Franza ed altri contribuenti per arredare un Natale nelle strade, significa che gli attuali amministratori non possono stare al posto che occupano e debbono andare a quel paese a calci nel sedere.