Il tavolo ministeriale sulla mobilità nello Stretto, di qualche giorno fa, ha dato i suoi buoni frutti sul piano delle proposte. A essere discussi alcuni importanti progetti finalizzati a migliorare gli spostamenti nell’area dello Stretto: due nuovi porti, uno a Tremestieri per la sponda messinese, l’atro tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria, a Catona-Bolano; due metroferrovie; la trasformazione del porto storico della città dello Stretto in una stazione intermodale per il traghettamento veloce, ferroviario e del gommato leggero; il completamento della via Don Blasco; la chiusura e riqualificazione urbana della rada San Francesco; il “dirottamento” dei tir nella zona sud.
Soddisfatto il prorettore dell’Università di Messina, Michele Limosani, che ha evidenziato come questa sia la prima volta in cui le due città dirimpettaie dello Stretto si siedono insieme a un tavolo. A prendere parte all’incontro: gli Atenei di Messina e Reggio Calabria, le due Province, le Autorità portuali, i Comuni, Rfi, Anas, le due Regioni e il Mit.
Da questo momento in poi il 10 sarà un numero importante: entro 10 anni verranno sviluppati tutti i progetti volti a migliorare la mobilità, compresi quelli che dovranno essere realizzati ex novo, come la stazione Marittima e il nuovo porto di Tremestieri per quanto riguarda la sponda messinese. In questa prospettiva, il nuovo porto di Tremestieri – ha sottolineato sempre Limosani – diventerà lo scalo principale di Messina.
Entro 10 giorni, invece, saranno definiti i costi e messa a punto la proposta da sottoporre al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
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