Non è andato giù a molti il post pubblicato ieri da MessinaServizi Bene Comune (e poi prontamente cancellato) in cui la Partecipata criticava l’Amministrazione Accorinti esaltando di contro il lavoro svolto dall’attuale Giunta De Luca. Oltre alle decine di commenti negativi, ad affondare il coltello nella piaga è Messinaccomuna, che fa una lettura ben diversa delle immagini condivise dalla Società e di ciò che vi è dietro.
Ma andiamo con ordine. Nella giornata di ieri, martedì 18 agosto, MessinaServizi Bene Comune condivide due immagini raffiguranti una cassonetti stracolmi e una cassonetti vuoti e puliti. La prima immagine, secondo quanto scritto dalla Partecipata, dovrebbe rappresentare la situazione dei rifiuti a Messina nel 2011, durante l’Amministrazione Accorinti; la seconda la situazione attuale, sotto la Giunta De Luca. Il post è stato da subito aspramente criticato dagli utenti che ne hanno contestato la natura “politica”, fuori luogo all’interno di una pagina che dovrebbe avere una funzione prettamente “di servizio”, istituzionale.
Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento di MessinAccomuna, il laboratorio di partecipazione civica legato a diversi membri della vecchia Giunta, che bacchetta la Partecipata comunale, chiede le dimissioni del Presidente Giuseppe Lombardo e del Consiglio d’Amministrazione e fornisce un punto di vista diverso.
Il post di MessinaServizi – attualmente – risulta cancellato, ma uno screen (preso dalla pagina Facebook di Cmdb) ci permette di leggere quanto vi era scritto: «È vero, Messinaservizi Bene Comune ha tanta strada da fare, ma rispetto a chi ci ha preceduto abbiamo fatto già molto di più. C’è metà della città servita dalla raccolta differenziata porta a porta, e oltre 2000 cassonetti sono stati tolti dalla strada restituendo maggiore decoro alla città. Inoltre, i cassonetti che restano vengono regolarmente svuotati, disinfettati e controllati due volte al giorno, soprattutto nelle zone di confine».
Pubblichiamo, di seguito, la risposta di MessinAccomuna:
«C’è una regola ovvia che riguarda le società partecipate: le aziende gestiscono i servizi e si astengono da ogni strumentale politicizzazione dei risultati. Le aziende infatti sanno che esse non appartengono a questo o a quel sindaco, a questa o quella maggioranza; appartengono ai cittadini, a tutti i cittadini al cui servizio lavorano. Per questo non s’è visto mai, in nessun Comune d’Italia, un’azienda pubblica fare campagne politiche faziose con confronti tra amministrazioni diverse della stessa città.
E invece nella Messina di De Luca accade, con la MessinaServizi che vi si presta servilmente con un post impensabile, inaccettabile. Subissato di critiche, il post viene rimosso per cancellare i commenti e …ripubblicato! Col risultato di moltiplicare i commenti negativi. Il post vergognoso dice sciocchezze e tace su fatti oggettivi.
Non dice che Messinaservizi Bene Comune è nata proprio dall’amministrazione Accorinti. Confronta i risultati di un’azienda nuova, senza debiti e dotata di mezzi nuovi di zecca con quelli di un’azienda in liquidazione, gravata di debiti storici. Tace sul fatto che il porta a porta è dovuto a un progetto e a un finanziamento della precedente gestione. Non dice che era stato annunciato il risultato del 65% di differenziata (a pena di dimissioni) per luglio 2019; ad Agosto 2020 siamo fermi al 24-25%, con una società nuova e coi suoi vertici politici e gestionali saldamente ancorati alla propria posizione. Alcuni commenti sostengono che la fotocronaca riprenda gli stessi cassonetti da angolazioni diverse. E ovviamente la stessa non riporta le centinaia di segnalazioni e immagini che la stessa società riceve quotidianamente a denuncia dei disservizi diffusi in tutte le zone della città.
Una vergogna, il tradimento di ogni deontologia, una concezione padronale della politica che è l’opposto di quella del servizio ai cittadini.
Presidente e CDA dovrebbero dimettersi per due ragioni: 1) gli obiettivi solennemente annunciati e miseramente falliti; 2) la mancanza di senso del ruolo e la subordinazione faziosa all’amministrazione in carica. Chi gestisce servizi pubblici è a servizio dei cittadini, non della giunta. MessinaServizi, poi, è per sua stessa denominazione, “Bene Comune” di tutti i cittadini al cui servizio lavora, non “Cosa Propria” del sindaco e dei suoi nominati».
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