Non è certo messo benissimo il Teatro Vittorio Emanuele, che dopo la rassegna estiva – sfruttando gli spazi di via Laudamo – e un avviso pubblico per i teatranti messinesi, che ha scatenato diverse polemiche, deve fare ancora i conti con l’emergenza coronavirus e le difficoltà di una città che stenta a ripartire, anche in termini di attività e politiche culturali.
Adesso “cercasi disperatamente” futuro stabile per il Teatro Vittorio Emanuele. O almeno questo è quello che chiede Libero Gioveni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
«Il sindaco De Luca – scrive in una nota ufficiale il consigliere – ama suonare il clarinetto sostenendo che la musica è vita e che addirittura (come lui stesso ha scritto in un suo post) Messina è la città della musica. E allora chi meglio di lui può comprendere la necessità di istituire un tavolo di lavoro permanente per dare un futuro stabile al Teatro Vittorio Emanuele e alla sua orchestra?».
Messina e il futuro del Teatro Vittorio Emanuele
Il consigliere Gioveni chiede quindi di affrontare la questione degli orchestrali del Teatro di Messina: «Si prenda finalmente di petto – scrive – l’annosa vertenza degli orchestrali del Teatro dalla quale non può che passare il futuro della cultura nella nostra città.
Il Consiglio Comunale in questo senso ha già fatto la sua parte perché dopo un’audizione degli orchestrali nella seduta del 12 febbraio 2020 della Commissione Cultura dalla quale ne è nato un preciso atto di indirizzo, quest’ultimo poi è stato approvato dal Civico Consesso nella seduta del 29 giugno scorso.
Ad oggi però – prosegue il consigliere – nonostante avessimo rappresentato nell’atto di indirizzo il lento declino di un’orchestra i cui componenti ben che vada vengono utilizzati occasionalmente e sporadicamente (per circa 30 giornate in un intero anno) con contratti di collaborazione che ne mortificano la professionalità, non abbiamo ancora registrato una volontà chiara del sindaco di ciò che intenda fare, per la parte di sua competenza, del Vittorio Emanuele e della sua orchestra.
Se si pensa, per esempio – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – che la città di Messina è in queste condizioni al cospetto invece di Palermo che invece dispone di ben tre orchestre stabili e un coro lirico e la vicinissima Catania con il suo “Bellini” ha in dotazione 78 orchestrali e 54 coristi, non si può non giudicare inaccettabile una simile condizione di abbandono e di totale disinteresse nei confronti del Teatro e dell’espressione musicale che esso dovrebbe costantemente garantire e offrire alla città.
Invece nulla di tutto ciò – continua Gioveni –, con l’aggravante che più si va avanti nel tempo più si rischia che quanto di buono per esempio sta facendo il Conservatorio Corelli, che sforna talenti dopo anni di studio, possa essere vanificato se non si veicoleranno questi nuovi giovani professionisti in quello che possiamo definire il “cuore della cultura” in città».
Un’orchestra per Messina
Gioveni chiede un tavolo di lavoro permanente costituito da tutti i soggetti coinvolti nel sistema Teatro di Messina, «al fine di trovare finalmente e definitivamente delle soluzioni certe per rendere l’orchestra del Vittorio Emanuele un’entità stabile e protagonista di un settore importante come quello della cultura che purtroppo in questa città non sembra essere stato mai considerato come merita».
(165)