Messina. Il nuovo piano di trasporti invernale di ATM proprio non va giù ai sindacati. A meno di 72 ore dall’entrata in vigore dei nuovi orari e dei nuovi tragitti bus, arriva un’altra sonora bocciatura da parte, questa volta, di Uiltrasporti. Ad essere smontato è proprio il cuore del progetto, che in queste settimane è stato presentato e vantato come a dir poco rivoluzionario. Una rivoluzione che, però, secondo il sindacato sarebbe in realtà un salto nel passato, senza alcun barlume di speranza all’orizzonte per i cittadini che vorrebbero usufruire di un servizio di trasporto pubblico efficiente.
Lo shuttle
La prima cosa contro cui si scaglia il sindacato è l’arrivo sulle strade dello “Shuttle”. «Una scelta innovativa solo nel nome ma non nella sostanza – dichiara il segretario Uiltrasporti Messina Michele Barresi – una scommessa sul gommato errata e in contro tendenza rispetto alle politiche nazionali, ma soprattutto una follia per Messina terza città d’Italia per traffico veicolare».
Secondo il Barresi, infatti, in una città come Messina, la terza d’Italia per mole di traffico stradale, code e tempi di attesa, basare il servizio di trasporto pubblico su una sola linea che dovrebbe attraversarla tutta, da nord a sud, incentivare linee forti di trasporto gommato e all’eliminazione della linea tranviaria è davvero una scelta errata, nonché rischiosa.
«Lo Shuttle si presenta avveniristico nel nome, nei fatti resta una navetta su gomma, piccola e insufficiente nella capienza – continua il segretario di Uiltrasporti. La velocità commerciale degli autobus di Tpl nei grandi comuni è stimata in 16,6 km/h, a Messina nel 2017 si attesta a soli 13,5 km/h , ma lo Shuttle, sponsorizzato come navetta veloce “100 minuti per 100 fermate”, dovrebbe percorrere circa 30 km da Faro a Giamplieri con una velocità commerciale di ben 18 km/h, “sfrecciando” nella terza città d’Italia per mole di traffico veicolare. Consentiteci qualche ragionevole dubbio».
Il vero problema, secondo il sindacato sarebbe la mancanza di adeguate corsi preferenziali, solo 6,2 km rispetto ai 233 coperti dalle linee bus ATM. «Lo shuttle – afferma Barresi – rischia di diventare una più modesta corriera di paese, specialmente nelle fasce orarie di punta dei giorni feriali, tra le 8 e le 9 del mattino e le 18 – 19 di sera».
Il tram
Anche l’eliminazione del tram, annunciata entro giugno 2019, non va giù al sindacato. «Giustificare la scelta dell’eliminazione del Tram per convenienza economica è mera propaganda. Il servizio pubblico non nasce per fare business e su tale principio non può reggersi con regole di mercato in nessuna realtà italiana, motivazione invece con cui l’amministrazione De Luca, producendo dati discutibili e tutti da verificare, continua a ridurre tutti i servizi e di conseguenza il personale di ATM» spiga Uiltrasporti.
«Di certo la linea ferrata messinese ha i suoi difetti progettuali, le vetture risultano da sempre di costosa manutenzione, ma vi sono già intercettate risorse adeguate pari a 11,4 milioni di euro dalla delibera CIPE del 22 dicembre 2017 del Ministero delle Infrastrutture per “Rinnovo e upgranding infrastrutturale della rete tranviaria” tra le fermate di Municipio e Boccetta e per la manutenzione necessaria a passare dalle attuali 8 vetture utilizzabili a 12 mezzi efficienti per i quali sono anche destinati tra i fondi POC Metro, 5,5 milioni per il Revamping delle vetture del Tram. Cessare il servizio vorrebbe dire perdere queste risorse non stornabili per altri usi, come vorrebbe fare l’amministrazione (risanamento) ma sarebbe una follia incomprensibile prima di avere pronta un’alternativa credibile di trasporto su ferro» conclude Barresi, lanciando una frecciatina al sindaco De Luca sul mancato incontro con i sindacati. «Un confronto non di forma ma di sostanza che reputavamo necessario per condividere un’idea di mobilità cittadina, ma l’amministrazione cammina da sola ed il confronto con le parti sociali resta un optional fastidioso. Tuttavia, ci auguriamo che i 3.286.934 utenti messinesi che nel 2017 hanno apprezzato e usato i mezzi ATM non si disaffezionino all’uso del mezzo pubblico, questo sarebbe il vero danno alla città, al di là di ogni bilancio economico».
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