A Messina i tram sono vecchi, le auto sono troppe e i treni sono pochi: è questo, in soldoni, quanto ci dice il report Pendolaria 2019 sulla città dello Stretto. Il dossier annuale di Legambiente fotografa un’Italia spaccata a metà in cui la mobilità e le possibilità di spostamento variano notevolmente tra Nord e Sud. Vediamo alcuni dei punti fondamentali.
Come ogni anno Legambiente ha analizzato la mobilità in Italia, studiando da un lato le abitudini di chi si sposta da una parte all’altra delle città o dello Stivale e dall’altro ciò che le province della Penisola hanno da offrire da questo punto di vista.
Il rapporto auto/abitanti a Messina
Il primo elemento che salta all’occhio per quel che riguarda Messina è la scarsa abitudine all’uso dei mezzi pubblici, unita all’elevato utilizzo dell’auto privata (le conseguenze sono ben analizzate nel dossier di Tom Tom Traffic pubblicato pochi giorni fa).
«Nelle aree urbane italiane – si legge nel report di Legambiente – troviamo uno dei tassi di auto di proprietà più alto del mondo». A Madrid ci sono 32 veicoli ogni 100 abitanti e si arriva a un uso dei mezzi pubblici pari al 39% degli spostamenti quotidiani; a Messina, di contro, ogni 100 abitanti ci sono 60,3 auto (o ancora, ogni 5 abitanti le vetture sono 3) e gli spostamenti tramite mezzo pubblico rappresentano solo il 7%.
Restando al Sud non sono messe meglio neanche le altre città metropolitane: per esempio Reggio Calabria conta 63,7 auto ogni 100 abitanti; Catania 71; Palermo 58,9. Gli spostamenti con i mezzi pubblici sono sempre bassi, tra il 7 e l’8% in tutti e tre i casi.
Unica nota positiva, in questo scenario, è l’aumento dell’offerta per quel che riguarda il trasporto pubblico locale a Messina. Tra il 2014 e il 2018 nella città dello Stretto, a fronte di un aumento dell’offerta, è cresciuto anche il numero di persone che ogni giorno si sposta con i mezzi e non con la propria auto.
I dati Pendolaria sui tram a Messina
Tra i dati messi in evidenza dal rapporto Pendolaria 2019 di Legambiente, salta agli occhi quello riguardante la linea del tram. I tram di Messina hanno tutti più di 15 anni, vale a dire sostanzialmente che le carrozze sono in linea di massima le stesse che sono state messe in funzione nel 2001 quando la linea è stata attivata. Un dato peggiore lo registra Roma dove i tram hanno tutti in media 34 anni.
I dati Pendolaria sui treni a Messina e in Sicilia
Se la fotografia scattata da Legambiente nel suo Pendolaria 2019 non è positiva per Messina per quel che riguarda la mobilità in città, la situazione non sembra mutare in meglio quando si passa a esaminare la linea ferroviaria. Qui però lo sguardo deve necessariamente allargarsi e arrivare a comprendere non solo la Sicilia ma, in generale, tutto il Sud.
Sulla base dei dati raccolti Legambiente ci mostra la mappa dell’offerta ferroviaria italiana dove si può vedere un Nord relativamente ben collegato rispetto a un Sud dove in molte zone a passare sono meno di 15 treni al giorno. Per quanto le esigenze possano essere diverse e variare in base alle aree considerate, di certo colpisce un dato: sulla tratta Messina Palermo passano oggi meno treni di quanti ne passassero nel 2010.
Il report completo Pendolaria 2019 di Legambiente è consultabile sul sito ufficiale. Qui è possibile leggere, oltre alle statistiche complete, anche alcune delle possibili soluzioni evidenziate dall’associazione.
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