Stamattina, la sezione Tutela della Polizia Municipale di Messina ha messo sotto sequestro un terreno di circa 5.000 mq situato nella zona di Tremonti, trasformato ormai in una discarica abusiva. A diffondere la notizia è l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino: in un post su Facebook commenta l’inciviltà di alcuni cittadini ed evidenzia la necessità di intervenire maggiormente al fine di contrastare lo smaltimento illecito di rifiuti.
«Continua l’attività di contrasto e repressione del fenomeno delle discariche abusive – racconta l’assessore – questa mattina il Commissario Giovanni Giardina, Comandante della sezione Tutela della Polizia Municipale, ha proceduto al sequestro di una porzione di terreno di circa 5000 mq adibiti a discarica abusiva. Mentre eravamo alle prese con le formalità di rito per l’esecuzione del sequestro, il Comandante veniva avvisato che un cittadino messinese era stato sorpreso poco distante da lì, all’atto di disfarsi un frigorifero abbandonandolo per strada. Il soggetto trasgressione è stato ovviamente verbalizzato, comminandogli la multa e la sanzione accessoria che lo obbliga a recuperare il rifiuto ed a smaltirlo presso l’isola ecologica».
«Oggi – continua Musolino – abbiamo avuto l’ulteriore conferma che l’abbandono dei rifiuti ingombranti avviene in spregio di qualsiasi regola e senza alcun pudore, anche alle 10,00 di mattina! Bisogna incidere fermamente su questa mentalità e sanzionare chi inquina il territorio come abbiamo fatto questa mattina! Ringrazio ancora una volta il Comandante della Sezione Tutela della Polizia Municipale Giovanni Giardina per l’impegno e la professionalità dimostrati anche questa mattina e l’Ispettore Peditto per la tempestività del suo intervento».
Il sequestro di oggi non è stato certo il primo, nelle scorse settimane sia la Polizia Municipale che quella Metropolitana hanno condotto diverse operazioni di contrasto dello smaltimento illecito dei rifiuti, sequestrando diverse discariche abusive. Tra queste una, contenente amianto, è stata scoperta a Pace, una a Larderia, un’altra ancora a Zafferia.
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