Era stato realizzato nell’ambito del progetto “Il Natale degli Angeli” ed oggi, dopo otto anni, l’angelo di Piazza Cairoli è stato rimosso. La scultura, intitolata “Non sono stato, forse lo sarò”, era stata realizzata dall’artista Pippo Galipò e rappresentava un angelo su un’altalena, rinchiuso all’interno di una gabbia. Un’opera che voleva essere la metafora della condizione dell’uomo moderno, incapace di affrontare un mondo sempre più virtuale e tecnologico che, con il miraggio di nuove libertà, lo rende invece sempre più ingabbiato.
Il sole, la pioggia e l’inevitabile scorrere del tempo, però, hanno oggettivamente lasciato segni molto evidenti. Dell’angelo ingabbiato, realizzato con fil di ferro e juta, era rimasto ben poco e la colomba bianca appoggiata sul suo petto, già da parecchio tempo “aveva spiccato il volo”. L’arte, quindi, aveva lasciato il posto a quella che più volte è stata definita come una vera e propria carcassa, ormai svuotata del suo significato originale. Per questo motivo l’angelo di Piazza Cairoli è stato rimosso. Ma che fine farà?
A prelevarlo è stata l’Università degli Studi di Messina che lo ha portato al polo Annunziata, con esattezza al Dipartimento di Beni culturali, dove sarà restaurato. Una volta finiti i lavori, sarà decisa la sua nuova collocazione. Non si sa ancora, infatti, se tornerà nel piccolo spiazzo antistante Piazza Cairoli, all’incrocio tra via Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi, o se gli verrà trovata una nuova casa.
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Ma davvero si pensa di perder tempo a restaurare questa cosa che ci ha fatto vergognare per dieci anni, lasciata a piazza Cairoli manco fosse stato il Marc’Aurelio?
Speriamo che le operazioni di restauro vengano effettuate con le consuete tempistiche…
E le altre installazioni di quel progetto che fine hanno fatto?