“Interpares”, tra i pari: il progetto dell’Irib Cnr di Messina per le persone con disturbi dello spettro dell’autismo ha compiuto un anno. Vi abbiamo raccontato com’è nato, quali attività sono state svolte nei primi mesi e adesso è arrivato il tempo di trarre un primo bilancio.
Lo hanno fatto stamattina, venerdì 9 dicembre, a Palazzo Zanca il sindaco Federico Basile, gli Assessori Alessandra Calafiore e Carlotta Previti, il responsabile dell’Irib Cnr di Messina Giovanni Pioggia, la ricercatrice e psicologa dell’Irib Cnr Flavia Marino, la ricercatrice di Neuropsichiatria infantile dell’Irib Cnr Liliana Ruta, il dirigente dell’Ufficio VIII Ambito Territoriale di Messina Stello Vadalà, il responsabile dell’Associazione ‘La Linea Curva – Persone ed Autismo’ e familiare di una persona autistica Luca Donato, Carmelo Caporlingua, responsabile della Cooperativa Audacia e Carmelo Cutrufello dell’Associazione Ulisse.
«Interpares – ha detto il Sindaco nei suoi saluti istituzionali – nasce con la voglia di avvicinarsi al problema dello spettro autistico in maniera differente. Il progetto dà la possibilità di portare avanti le istanze di queste persone con metodi differenti». E in effetti, dalla ceramica all’agricoltura sostenibile fino ai robot e alle app, le possibilità per questi ragazzi e per le loro famiglie sono infinite.
«Questo progetto – dichiara l’assessore alla Politiche Sociali, Alessandra Calafiore – è il frutto di un lavoro certosino portato avanti con grandi sforzi e impegno. Io vedo sempre tutto in maniera positiva, perché ritengo che grazie alla professionalità del Cnr riusciremo a valorizzare le abilità di tutti coloro che saranno coinvolti e migliorare la vita anche delle famiglie interessate. La realizzazione del Polo blu è importante per l’amministrazione perché le risorse rappresentano un punto di partenza e di evoluzione verso una nuova prospettiva».
Interpares fa un anno: come sta andando il progetto per le persone con autismo
Vediamo però alcuni dati del progetto Interpares a Messina. 570 persone sono state coinvolte nei percorsi di formazione, 35 famiglie vi hanno partecipato, 2.502 ore di trattamento ESDM (Early Start Denver Model), 12.200 ore di trattamento ABA e 1.570 ore di valutazione. Tutte le previsioni dei ricercatori sono state superate, grazie anche alla piattaforma digitale di raccolta dove sono stati registrati tutti i test effettuati che permettono di avere la contezza istantanea per implementare lo studio e capire quali sono le correlazioni tra gruppi simili di ragazzi per scegliere il percorso abilitativo giusto.
«Durante il primo anno del progetto – chiosa Liliana Ruta – per la fascia di età dai 12 ai 48 mesi sono state reclutate 35 famiglie con bambini a rischio severo o con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico con un’età media di 32 mesi. Sono stati effettuati 420 incontri di valutazione per un totale di 840 ore. L’équipe di valutazione del team Irib-Cnr, per tale fascia di età, si occupa di effettuare l’assessment neuropsicologico e funzionale propedeutico alla partecipazione dei minori ai protocolli sperimentali attivi. L’obiettivo principale della valutazione neuropsicologica e comportamentale è quello di ottenere una descrizione puntuale del bambino nei diversi ambiti del suo funzionamento».
«L’obiettivo – evidenzia invece Giovanni Pioggia – è quello di creare un nuovo modello ecologico di autismo in comunità e vedere la persona nella sua complessità e immersa nel suo ambiente con tutti gli attori che partecipino al percorso».
Da non trascurare anche il ruolo della scuola. «La scuola – racconta Stello Vadalà – sul problema dell’inclusione si è impegnata. Lo spettro dell’autismo è quello che ci dà maggiore pensiero, perché questi ragazzi necessitano di un aiuto specialistico. Abbiamo chiesto quest’anno una aggiunta dei posti di sostegno, ma sono consapevole che questo non basta. Si tratta di una patologia in aumento perché la riconosciamo diversamente. Oggi anche il caso meno eclatante viene immediatamente segnalato. So anche che se lo spettro autistico viene affrontato dai 3-4 anni i miglioramenti sono enormi. Diamo la possibilità a questi ragazzi di vivere una vita serena e diamo sostegno alle famiglie».
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