Messina, i “No Ponte”: «Il mostro di cemento e acciaio stravolge il territorio»

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Domenica 16 aprile, a Capo Peloro, si è tenuta la seconda assemblea dei “No Ponte” per discutere sulle conseguenze che potrebbe causare la realizzazione dell’infrastruttura sullo Stretto di Messina. «Siamo contro il mostro di cemento ed acciaio perché  stravolgerebbe il nostro territorio e le nostre vite senza arrecare alcun vantaggio reale di alcun genere non solo a Capo Peloro ma in tutto il territorio cittadino».

Così, alternandosi al microfono, i partecipanti all’assemblea pubblica hanno evidenziato «l’impatto devastante del cantiere del pilastro in Sicilia del ponte e del viadotto Pantano sulla laguna di Capo Peloro, lanciando l’allarme sul rischio di prosciugamento del lago di Ganzirri e sulla difficoltà ad accedere al cimitero Granatari circondato dai cantieri».

Intanto dal Governo si fanno i conti per la realizzazione dell’infrastruttura, fortemente sostenuta dal Ministro Salvini. «Ad oggi – si legge nel Documento di economia e finanza (Def) discusso in questi giorni dal Consiglio dei Ministri –, non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente; pertanto, queste dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di bilancio». Tra l’altro sempre il Def parla di un aumento dei costi – inizialmente stimati a 10 miliardi – per la realizzazione del Ponte: 13,5 miliardi di euro.

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  1. Ma che BUFFONI..questi quattro personaggi che , trombati alle Elezioni, si vogliono mettere in mostra CRITICANDO, senza alcuna cognizione scientifica, INFRASTRUTTURE DELLO SVILUPPO, come il Ponte, le Autostrade, le Ferrovie, ecc.! Che scandalo e vergogna ..!

  2. Con qualche “dibattito sterile ed assolutamente inutile” sulla costruzione del PONTE (ormai ratificata, esecutiva e praticamente realizzabile..!), alcuni cosiddetti ambientalisti e falsi ecologisti, anche politici dell’ultima ora, già trombati, cercano invano di METTERSI IN VETRINA.. SOLO PER OSTACOLARE LO SVILUPPO E LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE, come le autostrade e le reti ferroviarie siciliane già in fase di costruzione e progettazione esecutiva!

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