Anche Colapesce avrà il suo francobollo. La seconda emissione in tre mesi, dopo quello dedicato a Vara e Giganti, stavolta appartenente alla serie “Europa 2022” per il tema “Miti e Leggende”, insieme al valore celebrativo di Romeo e Giulietta. Il francobollo celebrativo è stato presentato oggi, martedì 25 ottobre, in un banchetto preparato all’ingresso di Palazzo Zanca, alla presenza del sindaco Federico Basile, l’assessore comunale alla Cultura Vincenzo Caruso, funzionari di Poste Italiane e rappresentanti di istituzioni culturali cittadine.
Per l’affrancatura, il francobollo di Colapesce avrà la sigla B 50 grammi e costerà 2,70 euro. Stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Poste Italiane si occuperà della sua distribuzione che avverrà negli sportelli filatelici. Il valore bollato commemorativo mostra Colapesce immerso nelle acque cristalline della Sicilia, in piedi su una colonna, quasi a reggere il peso del vulcano Etna.
La leggenda conta più versioni, ma la più diffusa è quella originata a Messina, che narra di un giovane di nome Nicola, noto per le sue capacità di nuotatore. Nicola passava le sue giornate nuotando e raccogliendo ostriche e frutti di mare e la madre, esasperata, nel tentativo di farlo tornare ai suoi doveri, lo maledisse dicendogli: “Possa diventar pesce!”. E così il giovane assunse le fattezze marine, con la pelle squamata e zampe di anitra. Colpito dai racconti sulle doti da nuotatore di Colapesce, il sovrano Federico II di Svevia, Re della Sicilia, lo avrebbe sottoposto a tre prove di abilità, mandandolo a recuperare dai fondali marini prima una coppa, poi una corona e infine un anello. Colapesce supera le prime prove, ma dalla terza non torna più a galla. Secondo la leggenda, Colapesce, immergendosi, avrebbe scoperto le tre colonne che sorreggono la Sicilia, e vedendone una logora e sul punto di crollare, si sarebbe sostituito ad essa.
«Messina – dichiara l’assessore Caruso – è il centro del Mediterraneo, perché in due anni ha già emesso tre francobolli che riguardano la città: uno per i 100 anni della Filarmonica, un altro per la Vara, la scorsa estate, e oggi il mito di Colapesce, per cui andiamo oltre lo Stretto perché i collezionisti di tutta Italia oggi parleranno di Messina». L’esponente della giunta Basile non ha comunque risparmiato critiche per la scelta di ritrarre Colapesce sotto l’Etna e non a Messina.
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