“Vogliamo sfilare con civica determinazione per vincere l’immagine di una città rassegnata e ripiegata su se stessa, incapace di reagire e fiaccata da eterne contrapposizioni che fanno male a tutti noi, indistintamente. Vogliamo uscire dalla palude. Messina c’è. Messina esiste.” Era questo lo slogan del movimento #MessinaEsiste per invitare i messinesi a partecipare, numerosi, alla fiaccolata organizzata questo pomeriggio, con partenza da Piazza Cairoli alle 17,30. Si è rivelata una fiaccolata per pochi intimi, una sorta di “vediamoci più tardi per un caffè”. “250/300 persone al massimo, fiaccole alzate, hanno sfilato in corteo.
In testa, la simbolica presenza dei lavoratori del birrificio Messina a portare lo striscione di una “Messina che Esiste” e che ha la forza di rinascere. Negli intenti degli organizzatori non doveva esserci nessuna bandiera, ma stasera una c’era. “Inevitabilmente quella francese- scrive Michele Barresi, del comitato “Messina esiste” – con cui chi ha sfilato ha voluto ricordare le vittime della strage terroristica di Parigi e lanciare un messaggio di unione e pace tra i popoli di ogni razza, lingua e religione.
Durante il corteo e’ stato consegnato un documento al Prefetto e al Sindaco di Messina:
“Signor Sindaco e Signor Prefetto di Messina,
oggi la nostra è una città che ha sete … di normalità , stanca di essere umiliata dal malaffare che, strisciante da decenni, si manifesta in tutti i gangli vitali ed economici, nelle aziende pubbliche di un Comune che oscilla tra il fallimento finanziario e quello etico e morale.
Un territorio in dissesto, oltraggiato e sfregiato, un tessuto sociale e produttivo negli anni sempre più povero che allontana e scoraggia i giovani che sempre più spesso lo abbandonano.
Signor Prefetto e Signor Sindaco
in questo contesto abbiamo tutti l’obbligo di operare per far ritrovare l’orgoglio civico e la speranza a questa città , superare gli interessi e gli egoismi di parte per lavorare in sinergia tra forze politiche, sociali e produttive ritrovando armonia di intenti nel bene della città. Abbiamo l’obbligo di far sentire a ciascuno l’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità che non è la fredda sommatoria di singoli individui.
Signor Prefetto e Signor Sindaco
questa comunità ha bisogno di un rinnovato e costruttivo rapporto istituzionale di sincera e fattiva collaborazione tra chi rappresenta il Governo e chi rappresenta la città.
Signor Prefetto e Signor Sindaco
vogliamo essere noi, i messinesi, a decidere cosa debba essere Messina. Troppe volte è stato delegato ad altri questo straordinario potere decisionale che solo noi, ogni giorno, ogni minuto, abbiamo la facoltà di esercitare, rivendicandone diritti e riconoscendone le responsabilità. Ognuno di noi ha un ruolo, professionale, sociale, ognuno di noi è diverso dagli altri ed è nella diversità, nella condivisione, nella civile convivenza e cooperazione delle diversità che una comunità cresce.
Questo è l’auspicio dei cittadini che oggi hanno sfilato tra le vie di Messina con la luce della speranza di cento candele. Non la città babba, la città fantasma, la città rassegnata, la città “di passaggio”, ma una città che sa alzare la voce e la testa, capace di farsi ascoltare e di rivendicare i propri diritti.
Messina è questo ed anche il contrario di questo. Messina oggi più che mai ha bisogno dei messinesi.”
(riprese video di Antonio Vita)
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