Qualcosa non va secondo i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco, nel bando per la democrazia partecipata 2021 del Comune, che prevede il coinvolgimento dei cittadini nell’individuazione di progetti per Messina. Mancano infatti, specificano, delle zone della città dello Stretto che potrebbero essere oggetto di interventi di riqualificazione, come Sperone, Provinciale, Bisconte, Tirone e tante altre. Per questa ragione, i due pentastellati chiedono una modifica urgente del bando.
Pubblicato lo scorso 14 aprile, il bando per la democrazia partecipata 2021 del Comune di Messina resterà aperto fino al prossimo 30 settembre e consentirà, ai cittadini che lo vorranno, di presentare progetti per la riqualificazione della città, da interventi riguardanti l’ambiente, la creazione di nuove aree verdi o la manutenzione di quelle esistenti, a progetti concernenti il sociale, la cultura e lo sport.
Nel bando di quest’anno, però, segnalano Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco dopo un confronto con alcuni consiglieri di Municipalità del M5S, mancano alcune aree della città che – così stando le cose – rischierebbero di «essere private da qualsiasi coinvolgimento e da qualsiasi beneficio». Si tratta, nello specifico, di: Timpazzi, Tono, Villaggio Aldisio, Bisconte, Provinciale, Fondo Fucile, Gazzi, Minissale, Villaggio Unrra, CEP, Scoppo, Fondo Tornatola, Fondo Galletta, Contrada Castellaccio, Tirone, Gonzaga, Zona Falcata, Roccaguelfonia, Sperone. I due consiglieri chiedono quindi di inserire queste zone e verificare che non ne manchino altre.
«I fondi destinati alla “Democrazia partecipata” – spiegano Cannistrà e Fusco – ammontano al 2% delle somme trasferite al Comune dalla Regione Siciliana. Si tratta di una grande opportunità, resa possibile grazie a una legge regionale voluta dai deputati del M5s all’Ars, per rendere concreto il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte amministrative, con procedure chiare e trasparenti. Per questo è importantissima una copertura capillare del territorio e la partecipazione di tutti gli organismi di rappresentanza collettiva che non abbiano appartenenza politica o partitica, chiamati a presentare istanze e proposte in materia di strutture sportive, arredo urbano, tutela ambientale, verde pubblico, attività culturali, sportive e ricreative, servizi sanitari e socio-assistenziali, attività educative di istruzione e formazione, politiche giovanili e integrazione sociale».
«Le proposte – concludono – approvate dalla commissione che si occuperà della valutazione dei progetti saranno finanziate con appositi fondi a destinazione vincolata grazie al nuovo “Regolamento comunale del bilancio partecipativo”, approvato il 29 maggio 2019 dopo la proposta presentata dal nostro gruppo consiliare ad ottobre del 2018».
(83)