Ha il sapore del deja vu il videomessaggio pubblicato su Facebook dal sindaco di Messina Cateno De Luca che, dopo mesi, è ancora alla ricerca di attacchini tra il personale di Palazzo Zanca. Ricerca che sembra quasi una missione impossibile e che ha portato il Primo Cittadino a parlare di «aprire le porte del licenziamento» per 200 dipendenti comunali.
Ma facciamo un passo indietro. Nel luglio 2018 il sindaco di Messina aveva annunciato di essere alla ricerca di attacchini, personale addetto alle affissioni per Palazzo Zanca, ma, a un mese di distanza, nessuno dei 200 dipendenti comunali di categoria A (inservienti, addetti alle pulizie) e B (operai) aveva dato la propria disponibilità. Sebbene la ricerca sembrasse essersi conclusa a fine agosto 2018, ieri Cateno De Luca è tornato alla carica: servono attacchini, ma non se ne trovano.
«Io non credevo che fare l’attacchino comunale fosse realmente un lavoro così faticoso da spingere tutti a rifiutarsi di farlo – ha commentato De Luca su Facebook. Mi ha comunicato in questo momento il Segretario Generale (nonché ora Direttore Generale) che c’è stato l’ennesimo rifiuto da parte dei dipendenti comunali a svolgere le mansioni di attacchino».
«Capisco – ha proseguito, tra l’amaro e l’ironico – che fare l’attacchino sarà faticoso, magari comprendo che 1.300 euro netti al mese solo per 13 mensilità sarà poco, ma è possibile che siamo arrivati, credo, a 15 dipendenti che si sono rifiutati finora di fare l’attacchino? Abbiamo dovuto fare finora 15 procedimenti disciplinari».
Di fronte a questa situazione, ha specificato il Sindaco «abbiamo reagito, qualche giorno fa abbiamo fatto una delibera per aprire la pianta organica e rideterminarla perché non possiamo continuare ad assistere così supinamente a questi atteggiamenti, a queste sfide da parte di alcuni dipendenti. Molti di loro erano imboscati, da tempo, in dei luoghi dove nessuno sapeva della loro esistenza. Pensate che neanche badgiavano, avevano il foglio firma. Molti di loro addirittura hanno maturato straordinari, riposi compensativi, nonostante oggi la normativa dice che non si possono pagare straordinari o riconoscere riposi compensativi se non si badgia».
«Ovviamente la guerra ci è stata dichiarata da loro – ha aggiunto il Primo Cittadino. Noi abbiamo stabilito che devono badgiare tutti. Abbiamo avviato gli spostamenti. Pensate che qualche sindacalista da strapazzo ha consigliato a qualcuna che avevamo trasferito da un posto all’altro di rimanere dov’è. Riteniamo che circa 200 dipendenti (di categoria A e B) siano imboscati, cioè si trovino al posto sbagliato, e ora che li stiamo trasferendo presentano certificati medici ed inidoneità per non farsi spostare. Tenete conto che una categoria A costa al comune circa 30 mila euro l’anno».
«L’adeguamento che faremo è molto semplice – ha concluso Cateno De Luca. Noi stabiliremo cosa ci serve, e ciò che non ci serve andrà in soprannumero. Cioè, si aprono le porte del licenziamento. Noi partiamo dal presupposto che non vogliamo aprire le porte del licenziamento per 200 persone, ma se la sfida è questa non ci tiriamo indietro».
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Bravo Sindaco, finalmente si cambia, o ci si prova, ma le precedenti amministrazioni per anni facevano alí babà ed i 40 ladroni?
Se continua così prende 300.000 voti ,mancheranno solo quelli í dei 40 ed Alí
Quanti vigili urbani sono in forza a messina città? Per le strade non se ne vedono più dove sono finiti?
Certo su 200 assunti 199 sono rintanati negli uffici perché “non idonei”
Licenziali tutti, a questi mangiapane a tradimento
Bravo sindaco de Luca