Messina. Forte preoccupazione viene espressa dal consigliere Libero Gioveni a causa degli incendi che hanno devastato le colline messinesi nella zona di Spartà e Piano Torre, preoccupazione con la quale sottolinea il grave rischio idrogeologico già fortemente presente nel territorio dello Stretto.
«Troppi i punti – denuncia Gioveni – in cui le scarpate ormai spoglie della vegetazione si mostrano cedevoli, con piccoli massi che già fanno bella mostra nelle carreggiate sottostanti senza esserci stata alcuna benché minima precipitazione, figuriamoci quando il prossimo autunno porterà con sé le sue ormai non più rare “bombe d’acqua”». I numerosi incendi hanno, infatti, devastato gran parte della vegetazione che garantiva la sicurezza delle colline, colline che attualmente si trovano spoglie e prive di alcun argine. «Ci sono anche dei punti in cui gli alberi sono a rischio crollo – continua Gioveni – perché quasi del tutto incendiati, con la corteccia indebolita o svuotata, o perché mostrano quasi le radici per via del terreno attorno ceduto». A preoccupare il consigliere del gruppo misto anche qualche rudere abbandonato che mostra delle precarie fondamenta poggiando nel vuoto, a ridosso della S.S. 113.
Il consigliere chiede, quindi, degli urgenti interventi che garantiscano la pubblica sicurezza, oltre alle necessarie verifiche tecniche e la collocazione di reti metalliche a protezione dei punti critici.
A sottolineare la criticità della situazione anche il Dipartimento dell’assessorato regionale al Territorio, che interviene indicando alle Amministrazioni Comunali alcuni provvedimenti da seguire: «Appare necessario – spiega il Dipartimento – riportare all’attenzione delle Amministrazioni Comunali che laddove nel proprio territorio comunale sono presenti ponti o strade pubbliche che possono essere interessati da ostruzione dei corsi d’acqua con vegetazione dalla quale possono scaturire incendi, pregiudicando l’incolumità pubblica, gli interventi che sono necessari al fine di mitigare il rischio che tali eventi si verifichino. Gli interventi possono essere ricondotti, a quelli previsti per la “conservazione di un ponte o di una strada pubblica” che vanno eseguiti e mantenuti dalla stessa “amministrazione a cui spetta la conservazione del ponte o della strada“. Qualora gli interventi richiesti non fossero compresi tra quelli di competenza delle amministrazioni, saranno “ad esclusivo carico dei proprietari e possessori frontisti, le costruzioni delle opere di sola difesa dei loro beni contro i corsi d’acqua di qualsiasi natura”. Inoltre, si ritiene opportuno evidenziare alle Amministrazioni Comunali che, con la stagione estiva, nessuna azione può essere posta essere da questo Dipartimento per la mancanza di fondi disponibili per interventi di manutenzione sui corsi d’acqua appartenenti al demanio idrico fluviale di propria competenza. Contestualmente, si ritiene opportuno che le Amministrazioni Comunali, evidenzino le situazioni di abbandono rifiuti sulle sponde o all’interno degli alvei, rappresentando gli eventuali provvedimenti adottati nei casi di tutela della pubblica e privata incolumità».
Il Dipartimento denuncia anche la totale carenza di fondi che impedisce la possibilità di fare degli interventi di messa in sicurezza.
(202)