Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, entra a gamba tesa nel dibattito sulla possibilità di attuare in Italia il “modello francese” per l’utilizzo del green pass, rendendolo quindi necessario per accedere – per esempio – a bar, ristoranti e mezzi pubblici. Il Governatore della Sicilia non è d’accordo e spiega perché.
Sta prendendo piede in queste ore l’ipotesi di ampliare in Italia i campi d’azione del green pass, rendendolo obbligatorio per accedere a eventi sportivi e culturali, così come a bar e ristoranti, oltre che per poter viaggiare. La politica italiana si sta pian piano schierando: contrari Matteo Salvini e Giorgia Meloni, favorevoli i governatori di Lazio, Campania e Liguria, Nicola Zingaretti, Vincenzo De Luca e Giovanni Toti. Poco convinto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che dubita della fattibilità di un’iniziativa del genere e sottolinea come per attuarla sarebbero necessari maggiori controlli.
«La libertà dei cittadini – evidenzia Nello Musumeci – trova la massima espressione nel rispetto dei diritti di tutti. Il modello “francese” non mi convince del tutto, perché sono contrario a prevedere misure che non possono essere assicurate da adeguati controlli. Dire oggi che per entrare in un pub ci vuole il green-pass, a prescindere da ogni valutazione di merito, mi fa dire: chi controlla? Se il green-pass non lo controllano neppure nei viaggi internazionali!»
«Parliamo di cose fattibili – conclude il Presidente della Regione Siciliana. Credo sia più logico tutelare i servizi essenziali e monitorare gli ingressi in Italia ed in ciascuna Regione, estendendo il green-pass alle attività sociali dove esistono grandi assembramenti e dove i controlli possano essere davvero effettivi ed efficaci».
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Sempre a caccia di voti, la realtà mai. Contro i diffidenti che pensano che gli altri siano più fessi nell’essersi vaccinati ci vuole il pugno duro, ben venga il green pass e smettiamola di parlare di incostituzionalita’ mai una volta che i partiti siano tutti uniti.