Mancano pochissimi giorni alla Giornata della Legalità 2022, la ricorrenza nazionale che da vent’anni, ogni 23 maggio, ricorda la vita del magistrato antimafia, Giovanni Falcone, nel giorno della strage di Capaci. A Messina si terrà, a partire dalle 09:30 di lunedì 23 maggio 2022 nell’Aula Magna dell’Università, l’incontro “Il ricordo e la memoria di Giovanni Falcone”, organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati di Messina, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e l’Ufficio Scolastico Provinciale.
Dopo i saluti istituzionali da parte del Rettore, Salvatore Cuzzocrea, del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Domenico Santoro, del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Messina, Laura Romeo e del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Messina, Stello Vadalà, i lavori saranno introdotti dal professor Giovanni Moschella.
Durante l’evento per la Giornata della Legalità 2022, previsti gli interventi di Maurizio de Lucia, Procuratore della Repubblica di Messina, Noemi Munter, studentessa Unime, Francesco Pizzuto, componente del Consiglio Nazionale Forense, Gaetano Paci, Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, Simona Calabrese, Studentessa Unime e Ida Angela Nicotra, Ordinario di Diritto Costituzionale UniCT. A concludere l’evento, un dibattito con gli studenti.
Giornata della legalità 2022: chi era Giovanni Falcone
Giovanni Falcone è stato, insieme a Paolo Borsellino, il più importante magistrato nella lotta alla mafia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Il suo lavoro fu fondamentale per l’istituzione del maxiprocesso di Palermo – le cui immagini all’interno dell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone con dentro i mafiosi imputati sono passate alla storia – che si concluse con diverse centinaia di condanne.
Diventato negli anni uno dei principali bersagli di Cosa Nostra – comandata dal boss Totò Riina –, Falcone perse la vita insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro in un attentato dinamitardo nell’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci. Pochi mesi dopo, il 19 luglio 1992, la stessa sorte sarebbe toccata al collega e amico di Falcone, Paolo Borsellino, rimasto vittima di un altro attentato in via d’Amelio, a Palermo.
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