Gira per le vie cittadine da stamattina un’automobile che, con tanto di megafono, ricorda ai messinesi che niente è cambiato: nonostante il “sì” dell’Ars all’accorpamento Piemonte-Neurolesi, la manifestazione in difesa del Piemonte ci sarà. Oggi pomeriggio, alle 16, davanti al Piemonte.
Il 10 ottobre, alle 8, il pronto soccorso chiuderà i battenti, tutti gli eventuali pazienti verranno ricoverati o trasferiti all’ospedale Papardo.
Tante le reazioni, soprattutto sui Social. Se c’è chi esulta tra le istituzioni, primo il sindaco di Messina, Renato Accorinti, c’è chi, con amarezza, ironizza su Facebook. Tante le vignette che ricordano la “morte annunciata” di un ospedale che per Messina è un pezzo di storia.
Ma chi lotta per non chiudere non si arrende.
Su Facebook, nel gruppo “Salvare l’ospedale Piemonte”, Renato Coletta, esponente di spicco del Comitato che da anni si spende per salvare il nosocomio di viale Europa, scrive: “Io do una cosa a te e tu ne dai una a a me! Ecco come si sono venduti l’ospedale. Questa vicenda è emblematica del “sistema Messina”: si individua un bene pubblico allettante, si trova l’accordo per acquisirlo, magari a costo Zero, si promette una contropartita per comprarsi il sostegno politico di un gruppo e ad operazione conclusa, ai fiancheggiatori politici e mediatici, si elargiscono una manciata di posti di lavoro, qualche incarico e clientele varie… Ovviamente la fondazione e il suo giornale brindano… State tranquilli noi non molliamo di 1 cm!”
Non si sente di festeggiare neanche Libero Gioveni, consigliere in forza all’Udc, che, sulla stessa pagina, commenta: “Piemonte salvo? Pronto soccorso salvo? Nemmeno per sogno! Prima aspettiamo di leggere il decreto assessoriale e soprattutto verifichiamo come si riuscirà a far conciliare la riabilitazione con l’emergenza/urgenza, un termine che in molti, non essendo più di moda, hanno quasi dimenticato! Ma è l’essenza!”
Angela Rizzo, Coordinatore provinciale del Tribunale per i Diritti del Malato di CittadinanzAttiva, ha dichiarato: “Il TdM non accetta che il diritto alla salute diventi oggetto di stucchevoli diatribe politiche ed è per questo che si assume la responsabilità di indicare quelli che considera punti fermi da cui partire e su cui chiamare alla riflessione istituzioni e cittadini:
1. I centocinquantamila abitanti del centro della città hanno diritto di poter disporre di un Pronto Soccorso (Ospedale Piemonte) in grado di dare valide risposte alle varie esigenze di salute dei residenti per cui non va smantellato ma potenziato;
2. L’esigenza dell’Ircss di poter disporre di altri locali per poter svolgere al meglio le sue benemerite attività di diagnosi, cura e ricerca scientifica è pienamente legittima.
CittadinanzAttiva, si dichiara fin d’ora disponibile a partecipare a qualsiasi concreta iniziativa che serva a raggiungere gli obiettivi sopra indicati”.
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